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Elettori e politici votano avvolti nel velo dell'ignoranza politica

Qual è il problema grave che mette a rischio il corretto funzionamento della democrazia non solo in Italia, ma anche in altri Paesi e non solo in tempi recenti?

Se le costituzioni si scrivono per i tempi a venire e se il nostro Paese si collocherà in un assetto europeo di tipo federale, non abbiamo bisogno né del Senato federale né di quello confuso ed incerto delle autonomie, perché il Senato federale si collocherebbe più appropriatamente a livello centrale-europeo. Ma di questo in Italia non si discute perché noi italiani siamo adusi a parlare d'altro.

L'altro argomento fondamentale per valutare il discorso sulla riforma del Senato è quello del suo ruolo fondamentale di camera di riflessione più attenta sulle politiche pubbliche che ci porta anche alle sue origini storiche. Mi limito alla storia moderna, ossia, quella post rivoluzione francese per intenderci. Il ruolo del Senato doveva avere e, in alcuni casi ha avuto, quello di più attenta riflessione per controbilanciare l'instabilità delle maggioranze della Camera bassa e temperare la propensione a cambiare tutto a ogni cambiamento di maggioranza. A questo scopo, si sono previsti sistemi diversificati sia con riguardo all'elezione diretta e/o indiretta che alla durata del mandato.

Da più di un anno leggo sul Sole 24 Ore approfonditi interventi sul Senato dei saperi, ma gli echi di questa discussione probabilmente non sono arrivati al ministro delle riforme. Qual è il problema grave che mette a rischio il corretto funzionamento della democrazia non solo in Italia, ma anche in altri Paesi e non solo in tempi recenti? La gente comune vota con il velo dell'ignoranza politica. Non sa esattamente per chi e per cosa vota. Non sa valutare bene le politiche pubbliche. Secondo studi empirici svolti negli Stati Uniti la situazione si è paradossalmente aggravata nonostante che negli ultimi 70-80 anni il livello di istruzione sia notevolmente migliorato. Molta gente anche qualificata non ha tempo o voglia di informarsi sull'attività legislativa e di governo. I politici tendono ad approfittarne.

L'ignoranza politica è comprovata da numerose indagini empiriche negli USA e in altri paesi. Vedi al riguardo Ilya Somin, Democracy and political ignorance, Why smaller government is smarter, Stanford Law Book, Stanford university Press, 2013. Una ennesima conferma di queste analisi si ha nel sondaggio di Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera del 20-07-2014 proprio a proposito della riforma del Senato. Il 73% degli italiani si dicono favorevoli all'elezione diretta della seconda Camera, ma dallo stesso sondaggio emerge che il 33% ne ha solo sentito parlare, ma non ne sa un granché e il 37% ignora il tema. Sommando il 70% sceglie alla cieca.

Questo problema si aggrava in un sistema di Deputati e Senatori tutti nominati dalle oligarchie centraliste e in presenza di partiti personali e/o liquidi, ossia, senza efficienti strutture di analisi, valutazione e di proposta. D'altra parte, se il governo legifera per decretazione d'urgenza e ponendo molto spesso il voto di fiducia, gli stessi politici sono disincentivati a informarsi meglio e votare razionalmente.

Renzi dice alla gente che le riforme istituzionali sono richieste dall'Europa. È una bugia e, comunque, dette riforme hanno scarsa o nessuna rilevanza con riguardo ai problemi della crescita economica e dell'emergenza occupazionale. In realtà, Renzi si è dato ora l'obiettivo dei mille giorni. Ho l'impressione che la riforma del Senato abbia per lui solo l'obiettivo di guadagnare tempo. Come? Subordinando la riforma del sistema elettorale a quella del Senato. Questa richiede quattro letture e, se tutto va bene, almeno due anni di tempo. Si dice: non possiamo scegliere un sistema elettorale se non sappiamo che tipo di Senato vogliamo costruire. Anche questo discorso gioca sull'ignoranza politica degli elettori. Anche per questi motivi, si consolida la tesi secondo cui il modello di governo cui mira Renzi è lo stesso di quello di Berlusconi e Veltroni: un uomo solo al comando. Tutto il resto è solo contorno, ma la gente non lo sa.


Vedi anche:
Riforme, non c'è accordo sull'elezione dei senatori. Slitta il voto
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