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La scala

Houston, abbiamo un problema


Quest'ultimo punto merita un breve approfondimento. I molti che pensano che si stia esagerando con gli stimoli non tengono conto di due elementi. Il primo è che le misure varate finora sono state calcolate grosso modo per colmare il vuoto creato da Covid, non per creare crescita ma per contenere la recessione. Il secondo è che una parte importante degli stimoli viene spesa meno del previsto, sia dalle famiglie che li trasformano in risparmio (che in qualche caso giocano in borsa) sia dalle imprese che ne approfittano per ripagare debiti. Si sta in qualche modo ripetendo l'esperienza del decennio scorso, quando la liquidità creata dal Quantitative easing si trasformò meno del previsto in stimolo all'economia perché le banche la ridepositarono presso la Fed.

Se questa volta esplodono i risparmi ma non gli investimenti (quelli produttivi, non quelli finanziari), l'economia tenderà comunque a implodere. Per evitarlo resterà solo la spesa pubblica, come insegna la storia giapponese degli ultimi trent'anni. Finora, tra le misure monstre varate quasi dappertutto, la spesa pubblica per infrastrutture è limitata (un trilione in America e mezzo in Europa) e ancora tutta sulla carta. Aspettiamoci dunque altri interventi.

Ribadiamo che gli effetti negativi a lungo termine (inflazione per eccesso di stimoli monetari, perdita di efficienza per l'aumento della componente pubblica del Pil) non saranno prodotti dalle misure prese adesso, ma dal fatto che queste verranno mantenute (eventualmente) troppo a lungo dopo la fine dell'emergenza. Il rischio che il paziente sviluppi una dipendenza dalla morfina non è peraltro un buon motivo per non sedarlo e operarlo oggi se l'alternativa è la perdita della vita.

Venendo al breve termine, ci sembra ancora prematuro parlare di rialzi strutturali dei rendimenti sulla parte lunga della curva. Quanto alle borse, in un secondo semestre laterale che consoliderà i recuperi del secondo trimestre, il tema di fondo non sarà direzionale ma settoriale. Se ci sarà una pausa nel processo di guarigione dell'economia globale torneranno a essere preferibili i settori di crescita e quelli sensibili ai tassi.



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