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Il paradosso dell'energia

Mai così abbondante eppure più cara e precaria

Un malfunzionamento è il guasto di un componente. Basta sostituirlo e tutto si aggiusta. Una disfunzione è un difetto di processo. Qui non basta sostituire qualche pezzo. Bisogna tornare alla lavagna e rivedere il disegno, perché il problema è strutturale.

La tesi dell'inflazione transitoria si basa da una parte sull'idea che la spinta monetaria e fiscale alla domanda si attenuerà gradualmente e dall'altra sulla tesi che le strozzature dell'offerta sempre più evidenti in tutti gli angoli del mondo sono dei semplici malfunzionamenti temporanei e non delle disfunzioni strutturali.Avremo molte occasioni per seguire le questioni legate alla domanda. Oggi proviamo a fare qualche considerazione sull'offerta. I mercati finanziari non sono molto preparati ad affrontare questo aspetto. Quasi quarant'anni di politiche dell'offerta, di progresso tecnologico e di demografia favorevole hanno prodotto abbondanza di materie prime, massima fluidità dei flussi commerciali e disponibilità di manodopera a basso costo. Soddisfatti e tranquilli sul lato dell'offerta, i mercati hanno dedicato gran parte delle loro attenzioni e preoccupazioni ai problemi della domanda, depressa dalle politiche dell'austerità e dalle svalutazioni interne che hanno compresso i consumi privati e gli investimenti pubblici.

Oggi, con l'austerità che sbiadisce nel ricordo e con i consumi privati e gli investimenti pubblici di nuovo al centro delle politiche fiscali, riscopriamo che i problemi possono venire anche dal lato dell'offerta, soprattutto se questa è messa sotto stress da un nuovo contesto geopolitico e dal nuovo aggressivo dirigismo dei governi.

Prendiamo l'energia. Nella storia non c'è mai stata tanta disponibilità di energia a buon mercato come oggi. Se negli anni Settanta, già colpiti dai due shock energetici del 1973 e 1979, era previsione di consenso che le risorse fossili si sarebbero gradualmente ma inesorabilmente esaurite, oggi sappiamo che il mondo galleggia su un mare immenso di gas, di petrolio e di carbone. Sappiamo anche, con più di 60 anni di esperienza, che il nucleare è gestibile.
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