Il problema centrale del paese riguarda
come avviare un'azione di risanamento a partire dal debito senza produrre una manovra recessiva, ma una parte significativa dei media e della politica è presa dalla pesca della pubblicità dell'Esselunga che con una distorsione evidente delle priorità dei problemi ci mostra l'incapacità della politica e dei media di stare sul pezzo e di perdersi di fronte al nulla in modo assolutamente deprecabile.
Il debito invece è il vero problema, un debito che si è cumulato nei decenni a partire dagli anni ottanta quando la rivoluzione finanziaria avviata nel 1971 con la fine del "gold exchange standard" ha separato la stampa della carta moneta da un correlato valore reale ancorato all'oro, siamo così entrati nel mondo infinito e fuori controllo della
finanza speculativa. E' utile ricordare la dinamica del I debito pubblico che ebbe il primo scatto nella crescita passando dai 41.000 mld/lire del 1975 ai 232.000 mld/lire del 1983 con un rapporto debito/PIL del 69%, la dinamica monetaria contribuiva a fare crescere il debito per una politica finanziaria legata al crescente valore del dollaro che contribuiva a tale crescita; era cominciata la guerra finanziaria che avrebbe avuto negli anni novanta e nel nuovo secolo il suo apogeo. L'aumento del debito dovuto alla speculazione finanziaria ed all'inflazione importata dal petrodollaro e del sistema Swift è prossimo al 40% del totale, noi abbiamo subito senza fare nulla.
La
stampa della carta moneta senza limiti non ha più avuto resistenze dopo la caduta del muro di Berlino aprendo l'era della
finanza come arma di destabilizzazione dei paesi riottosi alle regole definite da un'oligarchia finanziaria che risponde solo a sé stessa incurante dei danni creati ai paesi.
Gli anni settanta ed ottanta si caratterizzano anche per un aumento della spesa pubblica funzionale a ridurre gli scontri sociali degli anni di piombo, le politiche salariali e gli scontri sindacali, le spese sociali come le pensioni baby, l'uso della spesa corrente per avere consenso politico, la spesa, spesso inutile, per le aziende di stato ed in particolare per gli interessi crescenti sul debito. Nel 1981 abbiamo la separazione tra Banca d'Italia ed il Tesoro così viene meno la copertura della Banca d'Italia per acquistare i titoli di stato non collocati nelle aste, anche questo aumenta la spesa per interessi.
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