Infine
nel 2011 l'attacco all'Italia nel corso della campagna d'Europa fa schizzare lo spread e gli interessi sul debito che arriva a 1.990.130 nel 2012 con il rapporto debito/PIL al 123%. In soli 5 anni dal 2011 al 2013 il debito cresce di 500 miliardi nonostante l'apparente azione di risanamento dell'ennesimo governo tecnico che come i precedenti sembra peggiorare e non risanare il debito e con l'IMU aumenta il costo degli immobili e frena la crescita del PIL.
Siamo ostaggio della finanza internazionale e prigionieri di una politica ottusa e cieca che riesce solo a peggiorare i problemi, incapace di controllare la spesa per la mancanza di adeguati strumenti di controllo che sono solo tarati sui tetti di spesa e non sui risultati come dovrebbe essere e sulle singole aree di responsabilità. Abbiamo distribuito ricchezza che non avevamo prodotto e questo ha creato aspettative, modelli di vita e di consumo non sostenibili ed abbiamo caricato sulle spalle delle generazioni future l'onere di restituzione del debito ed il rischio di interessi non controllabili, in questo senso il debito pubblico è anche un debito morale.
La
mazzata del covid ha finito per farci entrare in un complicato tunnel con
debito di 2.762.000 mld/euro ed un debito sul PIL del 145% che ci mettono in una situazione di tensione finanziaria controllabile solo in parte in un sistema occidentale che barcolla e in un sistema europeo che non fa nulla per frenare la finanza speculativa dimostrandosi succube ed inadatto alla governance dell'Unione che si chiama monetaria, ma gestita dall'estero.
Sarebbe utile un'agenzia di rating europeo per contrastare le uniche tre presenti che guidano le danze e sono solo americane, nessuno solleva il macroscopico problema.
Una
parte del debito, per il 28%, è in mano alla BCE e questo riduce la pressione, ma è evidente che il debito anche per effetto di interessi crescenti sta aumentando più rapidamente del PIL e rischia di metterci in un "cul de sac"; rischiamo un effetto Ponzi se non riusciamo a ridurre la distanza tra debito e PIL e non possiamo continuare a finanziarci solo con moneta di nuova creazione come stanno facendo gli USA. La debolezza del paese è simile a quella degli altri paesi occidentali, non siamo soli nell'inferno della finanza fuori controllo; la situazione se si deteriora ancora può contenere o rendere meno appetibile l'acquisto di buoni del Tesoro che si vedrebbe costretto a ricomperarli, ma così entreremmo in una pericolosa spirale.
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