Facebook Pixel
Milano 17:26
34.241,29 +0,89%
Nasdaq 17:26
17.707,98 +1,59%
Dow Jones 17:26
38.153,55 +0,18%
Londra 17:26
8.144,09 +0,81%
Francoforte 17:26
18.160,6 +1,36%

Nave Diciotti: serve un “casus belli”

Lo scontro vero è con Bruxelles, in vista del Bilancio 2019



Sulla condizione dei migranti si è detto tutto ed il contrario: prima che si trattava di persone allo stremo delle forze, con numerosi malati di scabbia, poi è stato lo stesso Comandante della nave a smentire: le condizioni dei migranti "sono più che soddisfacenti" e le 150 persone che da più di una settimana sono a bordo stanno bene
.

Non ci sarebbero stati problemi neanche per i minori sbarcati nella serata del 22 agosto. Un'affermazione, questa, in antitesi con quello che aveva detto un'operatrice dell'Ong “Terres des hommes”: la donna aveva raccontato che i ragazzini scesi dalla nave erano "27 scheletrini". Il Comandante della Diciotti ha smentito: “Alcuni di questi hanno sicuramente sofferto al momento del viaggio, ma dal momento in cui sono saliti a bordo abbiamo erogato un protocollo nutrizionale approvato che prevede la somministrazione di tre o quattro pasti al giorno”. Arriva, puntuale, una nuova indiscrezione: per protesta, alcuni migranti rifiuterebbero di alimentarsi.

E’ chiaro che siamo in pieno conflitto: disinformazione e controinformazione; propaganda e contropropaganda; pressioni politiche ed istituzionali a tutti i livelli.
La partita vera si gioca a Bruxelles: il Governo vuole dimostrare che l’Unione Europea è assolutamente incapace di trovare una soluzione, bloccata com'è dai veti incrociati sulla distribuzione di chi arriva e sul rientro nei Paesi di prima accoglienza di coloro che sono entrati clandestinamente.

Attacca anche Luigi Di Maio, leader del M5S e Vice Presidente del Consiglio: "L'Europa nasce intorno a principi come la solidarietà. Se non è in grado di ridistribuire 170 persone allora ha un serio problema con i suoi principi fondativi". Il messaggio a Bruxelles, mentre si avvia la riunione degli sherpa con cui si tenterà di trovare una linea comune sulla questione migranti, è minaccioso: nel caso di un mancato intervento europeo, è possibile un taglio dei 20 miliardi di contributi l'anno versati dall’Italia. "Non vogliamo essere presi in giro dagli altri paesi dell'Unione” ha proseguito Di Maio: “Diamo 20 miliardi ogni anno all'Ue e ce ne rientrano poco più di 10. Vogliamo anche contribuire al bilancio, ma se c'è un progetto, una volontà di aiutarci in maniera reciproca. Altrimenti io con 20 miliardi altro che quota 100 per superare la Fornero, faccio quota 90 o 80...".
Il Governo italiano vuole dimostrare che l’Unione europea è una tigre di carta.


Lo scontro vero è con Bruxelles, in vista del Bilancio 2019

Nave Diciotti: serve un casus belli





Condividi
"
Altri Editoriali
```