Chiunque neghi oggi la
emergenza ambientale è un nemico della Umanità: esattamente come nel passato, quando andava politicamente di moda la Rivoluzione proletaria, il pericolo maggiore era rappresentato dai Crumiri, da coloro che non si univano nella Lotta e non partecipavano agli Scioperi. Le prime bastonate erano per loro, per i traditori della classe Operaia.
In questi anni, dopo la
caduta del Muro di Berlino e la
dissoluzione dell'URSS, c'è chi si è allegramente baloccato proclamando la "Fine della Storia": il Liberismo e la Democrazia rappresentativa avrebbero infatti battuto irrimediabilmente il Comunismo ed il Centralismo democratico. Che ci siano ancora sistemi politici diversi, per esempio in Cina, e che la stessa Russia sia considerata anomala, è solo un dettaglio: si dovranno adeguare.
Di fronte ai temi perenni della giustizia sociale, non c'è più la prospettiva del Socialismo di Stato che spossessa i capitalisti, ma
c'è il Mercato che si autoregola premiando chi si impegna e castigando chi non si impegna a sufficienza. Il Mercato prevale l'individualismo e la solitudine: ognuno ha il destino che si merita.
La Rivoluzione liberista ha dunque sbaragliato i suoi nemici, i fautori della Rivoluzione proletaria che per superare la solitudine e l'impotenza dei singoli in cerca di giustizia, avevano chiamato tutti a raccolta: "Proletari di tutto il mondo, unitevi!", così nel 1848 Marx ed Engels scrivevano nel Manifesto del Partito Comunista.
Oltre un secolo di lotte operaie e di Internazionalismo guidato da Mosca sono dunque finite nella Pattumiera della Storia. Così è.
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