Facebook Pixel
Milano 13-mag
34.815,91 0,00%
Nasdaq 13-mag
18.198,61 +0,21%
Dow Jones 13-mag
39.431,51 -0,21%
Londra 13-mag
8.414,99 0,00%
Francoforte 13-mag
18.742,22 0,00%

Che Europa sarà?

Tutto è sul crinale: Geopolitica, Governance e Green Economy

In Europa tutti gli Stati hanno i loro problemi, e mai come adesso ognuno sta cercando di risolverli con le sue sole forze, anche a costo di smontare quel minimo di solidarietà che ha caratterizzato l'Unione nella sua lunga e spesso travagliata esistenza.

Ogni crisi serve per rafforzarla, si diceva.

Ma stavolta è più difficile: l'invasione della Ucraina da parte della Russia ha dimostrato che l'Europa non è stata in grado di mettere a punto un meccanismo di sicurezza collettiva in grado di disinnescare un conflitto geopolitico sempre più acuto che ora la contrappone alla Russia sotto l'ombrello della NATO.

Bruxelles sul piano economico, ed ancor più Washington e Londra su quello militare, hanno cercato di attrarre Kiev nella propria orbita, senza considerare le conseguenze dirompenti che questo avvicinamento avrebbe provocato: la stessa retrocessione degli armamenti nucleari alla Russia, in pratica il disarmo strategico della Ucraina che fu deciso all'atto della sua indipendenza dalla CSI in cambio della garanzia della integrità territoriale, dimostrava la estrema delicatezza della sua collocazione geopolitica. Di fatto, poi, gli Accordi di Minsk che furono sottoscritti da Francia e Germania come garanti nelle controversie tra Kiev e Mosca, non hanno avuto seguito concreto.

La situazione si è complicata ulteriormente per via del venir meno del gas che arrivava alla Germania direttamente dalla Russia: le condotte del North Stream sono saltate in aria.

Ed ancora, le importazioni del grano ucraino sono state interdette in alcuni Paesi dell'Est europeo, ed in particolare dalla Polonia che pure appoggia militarmente in modo assai deciso l'Ucraina, per evitare che il suo prezzo più basso metta in crisi gli agricoltori: la solidarietà sul piano militare evapora quando ci sono interessi economici immediati.

C'è silenzio sulla sorte dei milioni di ucraini espatriati un po' dappertutto, per evitare la guerra. Torneranno, non torneranno?
Condividi
"
Altri Editoriali
```