Il
dramma dei profughi che ogni giorno è oggetto di discussioni infinite sembra incapace di affrontare con lucidità la complessità ipocrita di un sistema di governance che è totalmente frantumato; gli equilibri geopolitici nel tempo sono cambiati e non consentono più l'uso esclusivo del potere nelle sue diverse forme ma generano una confusione instabile che finisce per diventare l'espressione di una incapacità a pensare che sfocia nella stupidità.
Il dibattito sulla dignità delle persone è stato sostituito dal valore delle persone che diventa indefinibile, il dramma dei profughi se non correttamente risolto ne genera altri. Se paradossalmente si decidesse di accogliere tutti i profughi si creerebbero due drammi: l'eccesso di persone in contesti abitativi già deboli e la mancanza di lavoro laddove sarebbe necessario crearlo. Le persone che arrivano lasciano un paese che ha perso il ruolo di "res publica" per venire in uno in cui la "res publica" è soffocata dalla "res global" come la danza mortale dei numeri della finanza dimostra in modo sempre più evidente il suo uso strumentale; ripensare il senso di un mondo globale è la sfida della sopravvivenza su questo pianeta.
La cruda verità è il fallimento di una governance ma in particolare di una classe dirigente a tutti i livelli incapace di rinnovarsi negli uomini e nelle idee, priva di creatività e di coraggio ed ostaggio di interessi superiori e dominanti che non ha mai voluto contrastare sempre a scapito della povera gente.
Coloro che abbiamo preposto al governo della cosa pubblica hanno la consapevolezza delle responsabilità di cui sono investiti?
Questa responsabilità di resa di conto verso la società –
principio di accountability – si riflette nell'esercizio delle loro funzioni o viene totalmente ignorata?
Chi deve prendere decisioni vitali per la sopravvivenza dell'uomo ha la conoscenza necessaria per svolgere la sua attività e l'umiltà di capire le difficoltà che impone il dovere essere moralmente non riprovevole?
I nostri giovani vengono educati in questa logica o abbandonati al nulla di una vita quotidiana senza punti di riferimento morali?
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