Facebook Pixel
Milano 26-apr
34.249,77 +0,91%
Nasdaq 26-apr
17.718,3 +1,65%
Dow Jones 26-apr
38.239,66 +0,40%
Londra 26-apr
8.139,83 +0,75%
Francoforte 26-apr
18.161,01 +1,36%

Anni instabili

Le grandi incognite della geopolitica e dell'economia


A Ferguson ha risposto tra gli altri Richard Haas, eminenza grigia della politica estera americana, sostenendo che l'America è ancora in tempo per essere all'altezza della sfida cinese, ma a condizione che ci sia un impegno in questo senso anche da parte degli alleati.

Comunque si evolvano le cose, aggiungiamo noi, America ed Europa si stanno preparando alla possibile perdita di Taiwan, il centro mondiale della produzione di macchine per la produzione di semiconduttori, stimolando energicamente, a suon di decine di miliardi, la ricostruzione di un'eccellenza nel settore che negli anni è andata affievolendosi. Gli stessi taiwanesi stanno costruendo impianti in America.
La geopolitica, in ogni caso, non agiterà i prossimi anni solo sulla questione di Taiwan. Come nota Louis Gave, l'Azerbaigian ha appena inflitto una cocente sconfitta al forte e ben organizzato esercito armeno con l'aiuto dei poco costosi ma efficaci droni turchi. E con i droni il piccolo Yemen sta minacciando le installazioni petrolifere saudite e mettendo sulla difensiva il grande e ricco blocco formato da Arabia ed Emirati, che dispone di un grande numero di costosi giocattoli da guerra comprati in America. Cambia insomma il modo di fare la guerra. Ancora più dei droni, il cyberspazio può invogliare nuovi soggetti a scendere in campo e ad aggirare le gigantesche macchine da guerra tradizionali.

E mentre l'America annuncia un disimpegno progressivo dal Golfo e dal Mediterraneo, Turchia e Russia si installano in Libia di fronte a un'Europa esitante, mentre sotto e di fianco alla Libia la sistematica penetrazione cinese prosegue in tutta l'Africa.
Condividi
"
Altri Top Mind
```