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Parma: quale cultura in tempo di Covid


Puntare sulla salvaguardia della salute delle persone, anziché essere considerato un pericolo per la nostra economia, potrebbe essere l'innesco per trasformare il nostro modo di intendere il mercato, lo scambio, la produzione di beni e servizi, il lavoro, divenendo un volano del cambiamento nel modo di realizzare concretamente la nostra vita economica e sociale. La via per fare questo è considerare la salute come un bene comune. La salute va intesa in modo integrale come salute fisica, ma anche psichica e sociale perché l'isolamento ha azzerato i rapporti interpersonali e le prime vittime sono stati gli anziani, i bambini ed in senso più lato i giovani che si sono visti a dialogare solo o quasi in webcam facendo aumentare il disagio giovanile e contribuendo ad erodere il senso della società come famiglia allargata.La salute non è un bene privato. Per ciò che concerne la salute, non possiamo competere: possiamo solo cooperare. Se ti ammali tu, la possibilità che possa ammalarmi anch'io aumenta. Se qualcuno di noi contamina l'ambiente in cui viviamo, la probabilità di ammalarci tutti aumenta, nessuno escluso. Se siamo in molti a stare male, avremo maggiori difficoltà ad essere curati.

"Lo abbiamo capito molto bene con la prima ondata di epidemia che ha colpito l'Italia. In pochissimo tempo l'accesso alle strutture di cura è diventato difficile se non impossibile, non c'erano sufficienti posti negli ospedali, né sufficienti medici e operatori sanitari per curare le persone che stavano male. Così anche l'aspetto della non escludibilità: non era possibile – né lecito moralmente – escludere dalle cure alcune persone, come i più anziani, sebbene di fatto ciò sia avvenuto." (Marinella De Simone, Wall Street International, 2020) La salute, pertanto, non può essere gestita solo dall'assistenza sanitaria a cui è necessario ricorrere nei momenti più acuti di sofferenza, quando abbiamo bisogno di essere curati. La salute dipende dai comportamenti di ciascuno e, contemporaneamente, dai comportamenti sociali di tutti, dal nostro essere parte di una comunità.

Se c'è un insegnamento che dobbiamo riconoscere al Covid-19, è proprio questo: possiamo stare bene solo se stanno bene anche gli altri e assieme agli altri, e questo dipende dai comportamenti di ciascuno noi, nessuno escluso, e dalla nostra capacità di generare delle comunità a cui partecipare attivamente. Se pensiamo alla salute come "bene comune" possiamo affrontare il tema della cultura declinandolo sul sociale e sul sistema di Welfare per ripartire insieme forse nello spazio temporale rimasto si può fare qualcosa anche come avvio di modello socioculturale per il prossimo anno a cui potremmo affidare un tema sociale sfidante se si vuole porre la persona al centro del nostro interesse e riportare l'economia ad essere un mezzo e non un fine.
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