E' utile ricordare la
preveggenza di Henry Kissinger che nel
2014 in un articolo pubblicato sul Washington Post scriveva: "T
roppo spesso la questione ucraina viene presentata come una resa dei conti tra due contendenti l'est e l'ovest. Se l'Ucraina vuole sopravvivere e prosperare non deve essere l'avamposto della due parti ma il ponte neutrale fra di esse. Per la Russia l'Ucraina non potrà mai essere considerata come paese straniero data la sua storia".
Kissinger rimarcava le differenze al suo interno, come visto, tra l'ovest e la parte est e concludeva: "
L'obiettivo di un accordo non è la soddisfazione assoluta ma l'insoddisfazione equilibrata in mancanza della quale la deriva verso il conflitto accelererà e di questo passo accadrà abbastanza presto" (si veda l'articolo di Dario Gedolaro su Viavaiblog.it). Aveva ragione, ma nessuno lo ha ascoltato ed ora siamo di fronte al dramma infinito di una guerra oggi incomprensibile e sciagurata.
Infine questo drammatico scontro mostra
due forme di guerra, quella sul campo e quella sui mercati finanziari ed in tutte due i casi i risultati sono violenti. L'
esclusione della Russia dal sistema dello Swift, dollaro-centrico, la danneggerà come in parte anche gli altri paesi, ma favorirà la creazione di un sistema alternativo a cui sia la Russia, sia la Cina, l'India ed altri paesi stanno pensando.
Dal 2014 la Russia ha lanciato un sistema di pagamento,
SFFS, alternativo allo Swift e la Cina nel 2015 a sua volta ha creato il
CIPS a cui aderiscono 1.280 istituzioni finanziarie in 103 paesi e regioni collegate e, come la Russia, ha ridotto l'interscambio con il dollaro dal 90% del 2015 al 49% del 2020.
Siamo alla fine di un lungo periodo di debito coperto dalla stampa di carta moneta, specie in dollari, e la possibilità di una
dedollarizzazione diventa uno scenario alternativo;
ma la politica rimane assente anche in questo caso? Se la risposta è positiva prepariamoci ad un altro disastro.
"