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Una politica monetaria autistica: stop al rialzo dei tassi. Emissione dei BTP gold standard

Stiamo assistendo ad una confusa e contradditoria manovra di politica monetaria incapace di uscire dalla trappola dell'aumento dei tassi per ridurre l'inflazione seguendo un modello culturale che è la causa del dissesto finanziario di un'economia e di una finanza erroneamente considerate razionali.

Eppure è del tutto evidente che non esiste nessuna formulazione matematica razionale che consente di affermare che ad una crescita dei tassi di interesse l'inflazione diminuisce in proporzione, si va per tentativi e per aspettative che non sono però certezze. E' giunta l'ora di capire che né l'economia né la finanza sono scienze esatte nonostante ciò si continua a perseguire un modello di finanza e di economia fuori dal loro campo naturale. I mercati finanziari non sono razionali, lo vediamo ogni giorno e non è vero, come sosteneva Lucas nel 1994 che non sbagliamo mai nell'allocazione delle ricchezze, è falso ma continuiamo a crederlo giocando sulla nostra pelle.

Il perseguire la politica di alti tassi di interesse genera costi superiori alla possibile riduzione dell'inflazione; i maggiori interessi gravano sulle imprese che cercano di recuperarli con più alti prezzi che hanno effetto sul rialzo dell'inflazione e che nelle aree merceologiche con bassi margini hanno effetto sulla redditività d'impresa portandole e punti di rottura ed alla creazione di disoccupazione e di disuguaglianza. La Fed in primis poi la BCE combattono l'inflazione combattendo l'occupazione e riducendo la produzione che crea una minore domanda ed una più bassa crescita del Pil come si vede in Usa, ma in misura inferiore in Europa che ha una struttura economica più legata all'economia reale rispetto agli Usa che avendo delocalizzato la produzione vivono sul terziario in crisi e danneggia la crescita del Pil spingendo il sistema verso la recessione; è questo il prezzo da pagare per ridurre l'inflazione? Certamente no, ma senza uno spirito di autocritica e di creatività si finisce nel baratro.
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