Facebook Pixel
Milano 3-mag
33.629,21 -0,32%
Nasdaq 3-mag
17.890,79 +1,99%
Dow Jones 3-mag
38.675,68 +1,18%
Londra 3-mag
8.213,49 +0,51%
Francoforte 3-mag
18.001,6 +0,59%

All'economia italiana serve liquidità. Tanta e subito

Mentre le banche di Paesi molto più ricchi dell'Italia hanno ricevuto aiuti enormi, da noi ci si limita alle ispezioni. Per scoprire l'acqua calda: che la situazione è grave, ogni giorno di più.

Il finanziamento straordinario di liquidità da parte della Bce è avvenuto per il tramite di due operazioni LTRO, attraverso cui le banche italiane hanno acquisito 255 miliardi di euro al lordo dei rinnovi, pari a 130 miliardi di liquidità aggiuntiva. Di converso, c'è stata anche una fuga di capitali italiani verso altre destinazioni all'interno dell'area euro, che ha determinato uno sbilanciamento del sistema Target 2 che va riducendosi per via dei rimpatri da parte di imprese e delle famiglie italiane insoddisfatte per i bassi rendimenti in Germania e Francia. Si tratta di una provvista temporanea, che rende impossibile impieghi creditizi duraturi: a fine 2014, e comunque entro 18 mesi, le anticipazioni ottenute con le LTRO andranno restituite.

Anche la provvista di liquidità attraverso il deposito di collaterali presso la Bce penalizza il sistema italiano: nonostante la recente decisione, che consente di ammettere asset con una "duplice valutazione di rating con singola A" (rispetto alla precedente duplice valutazione di rating con Tripla A), la gran parte delle Banche italiane ha un rating pari o più basso rispetto a quello del debito della Repubblica, portato da S&P a BBB. Ciò rende non percorribile la cartolarizzazione dei crediti verso le imprese, trasformati in ABS, da portare come collaterale alla Bce.

Ci affidiamo quindi allo shadow banking, ai "soggetti esteri non sorvegliati" che non sono tenuti a rispettare le regole né di investment grade a tutela dell'impiego del risparmio, né quelle prudenziali sulla stabilità dei mercati. Saranno asset ad elevato rischio, alto rendimento, comprati dalle banche italiane ad un prezzo irrisorio: al 20% del valore facciale dei crediti sottostanti.

Mentre cerchiamo di evitare i rischi sistemici e creiamo una Banking Union europea con una sorveglianza unificata, dall'altra mettiamo sul mercato titoli rappresentativi di crediti a rischio.

La Banca d'Italia deve intervenire con immediatezza, senza farsi condizionare dalla Bce. Altrimenti, la attende un periodo di gravi perdite per le banche italiane, a causa della cessione a sconto degli asset rappresentativi di crediti deteriorati verso le aziende, e di crisi industriali insolubili per via della mancata assistenza nella ristrutturazione. Serve liquidità, tanta e subito.

Condividi
"
Altri Editoriali
```