Nella melassa dei comunicati e nelle evidenti contraddizioni (probabilmente volute) tra un’occupazione prevista in continua crescita e un’inflazione tenuta bassa nelle stime, gli occhi acuti di
Vincent Reinhart vedono profilarsi la nuova strategia della FED sui tassi d’interesse.
Lower for longer, faster therafter. Tassi a zero ancora per un anno (più a lungo di quanto il mercato stava incominciando a temere) e poi rialzi veloci. Non, quindi, la svolta lenta, morbida e quasi indolore. Non il protrarsi delle coccole e delle attenzioni a cui i mercati hanno preso l’abitudine, concedendo in cambio l’abdicazione dalla loro funzione di vigilanza. No, una volta che si sarà certi che l’economia avrà preso la velocità desiderata borse e
bond verranno svezzati, perché a quel punto servirà meno che siano forti e sempre più forti.
Le implicazioni sono significative. La tradizionale correzione d’autunno può trasformarsi in una lunga estate di San Martino in cui le borse continuano ad arrampicarsi lentamente verso nuovi massimi. La
Scozia, da catalizzatore di uno scivolone sulla seconda piazza finanziaria mondiale viene retrocessa (
in caso di vittoria degli indipendentisti) a fatto locale.
Il rialzo può prolungarsi fino alla fine dell’anno e occupare anche il primo trimestre del 2015.
In cambio, la volatilità tanto attesa per le prossime settimane si trasferisce, probabilmente ingigantita, verso la metà dell’anno prossimo. A quel punto, con borse ancora più alte e tassi in crescita più veloce, la correzione farà più male.
La put della Yellen scatterà infatti solo dopo una discesa almeno paragonabile a quella dell’estate dell’anno scorso. Le banche centrali, si capirà, amano di amore sincero solo le economie. Il loro amore per i mercati è invece solo strumentale. Quando non servono più, si possono lasciare al loro destino.
Quali sono i
rischi per questo scenario? Il primo è che la
geopolitica, che volatile lo è per davvero, cambi di nuovo direzione. Il secondo, più insidioso, è che le economie tornino a deludere. Non è lo scenario di base, intendiamoci, ma va tenuto in considerazione perché i mercati sono assolutamente impreparati a questa ipotesi.
Nello scenario di base, in ogni caso, la festa continua.
"