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Tassi 2015

Lower for longer, faster thereafter

Ricordate l’inflazione, che in luglio sembrava avere ormai preso tanta velocità (negli Stati Uniti) da sembrare inarrestabile e che aveva indotto i falchi repubblicani del FOMC a fare partire una grande campagna per il rialzo dei tassi? Bene, l’inflazione è improvvisamente sfebbrata, è calata il mese scorso e si è totalmente azzerata nell’ultimo dato. I falchi sono ammutoliti. Scompariranno quasi del tutto dal FOMC a partire da gennaio per effetto delle rotazioni tra Fed regionali e per effetto delle ultime nomine da parte di Obama, tutte rigorosamente colombe.

Molte cose sono dunque cambiate in un mese. In Giappone l’Abenomics zoppica vistosamente sul piano dell’economia reale, ma chi ha venduto la borsa di Tokyo nei mesi scorsi pensando che fosse già finito tutto ha sottovalutato gli effetti degli incentivi agli acquisti azionari da parte dei fondi pensione. Il risultato è che Tokyo è sui massimi di periodo.

Sir John and Lady Clerk of PenicuikQuanto all’Europa, l’impianto generale di policy rimane certamente tedesco (austerità fiscale per tutti e svalutazione interna per la periferia) ma ritocchi che sembravano impossibili sono già diventati realtà o si preparano a essere realizzati. Alla BCE è stata lasciata più libertà d’azione, mentre sul piano fiscale si chiudono uno o due occhi sugli sforamenti di bilancio. L’euro debole, nel frattempo, ci impoverisce dolcemente e ci compra in cambio spazio per esportare e tempo per le riforme strutturali.

La FED, fatti bene i conti, non intende mettersi di traverso e rovinare, proprio alla vigilia del referendum scozzese, il clima decisamente migliorato. Il considerevole periodo di tempo che dovrà passare prima di un rialzo dei tassi viene conservato nel comunicato del FOMC, con grande gioia dei mercati azionari e obbligazionari.

In cambio di questa concessione il FOMC confonde le acque su tutto il resto, redige un comunicato prolisso e volutamente ambiguo. È evidente l’intenzione di cominciare a emanciparsi dall’obbligo di concordare e negoziare con i mercati la linea d’azione dei prossimi mesi e anni.
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