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Debito

È troppo o è troppo poco?


Il debito continuerà a crescere nel corso del 2021, soprattutto per effetto delle politiche fiscali ancora espansive. Se già oggi, in Germania e Olanda, si alzano voci (per ora a futura memoria) per chiedere un piano di rientro dal debito, possiamo immaginare che fra un anno, a ripresa avviata e con la Germania più sicura di sé per l'uscita di scena di Trump e per l'attenuazione del processo di deglobalizzazione, il tema, in Europa, tornerà attuale. Per quell'epoca la Germania avrà un nuovo cancelliere e una nuova coalizione nero-verde che dichiarerà chiusa la libera uscita legata alla pandemia e cercherà di ripristinare l'ordine nel continente.

Sappiamo quello che è successo la recessione scorsa, quella del 2008. Quando la Germania ha deciso che i conti andavano messi a posto (in un momento, tra l'altro, di euro forte) mezza Europa è tornata in recessione. Questa volta si starà un po' più attenti, ma il richiamo dell'austerità (anche come strumento di controllo politico) si farà sentire.

Anche questa volta, molto probabilmente, l'America sarà su un pianeta diverso. La Brookings Institution ha appena tenuto un seminario dal titolo significativo (Suggerimenti di politica fiscale per Joe Biden e Congresso). Ospiti, tra gli altri, Summers, Bernanke, Rogoff e Blanchard, mainstream purissimo con molta influenza, in particolare Summers, sulle scelte della futura amministrazione.
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