Facebook Pixel
Milano 17:35
34.151,41 -0,27%
Nasdaq 20:11
18.077,53 -0,08%
Dow Jones 20:11
39.014,29 +0,33%
Londra 17:35
8.354,05 +0,49%
Francoforte 17:35
18.498,38 +0,37%

L'ultimo imperatore

Cina, restare o scappare?


Oggi ci troviamo di nuovo in una fase in cui l'ammirazione del modello cinese e la convinzione dell'ineluttabilità del suo prevalere su un capitalismo stanco e in preda a convulsioni è diffusa anche tra molti avversari della Cina. E come Roosevelt accarezzava l'idea di adottare anche in America il modello dei piani quinquennali, così oggi i sistemi occidentali adottano policy ispirate al modello cinese quando costruiscono a tappe forzate un modello di capitalismo fortemente diretto dallo stato e quando spostano il baricentro del potere da istituzioni democratiche a istituzioni tecnocratiche.Anche tra molti investitori, da Ray Dalio in giù, è diffusa l'idea della supremazia cinese come destino da accettare come ineluttabile. Altri, come Kyle Bass, si dedicano invece da anni a predicare l'idea che la Cina è un gigante dai piedi d'argilla da combattere con tutte le nostre forze.

Al di là delle passioni politiche, gli investitori, nel loro interesse, dovrebbero però guardare alla Cina in modo non ideologico. Chi vede le opportunità dovrebbe guardare anche i rischi e viceversa. La Cina di Xi ha idee chiare e programmi ambiziosissimi, ma Xi è anche l'uomo che ha fatto scrivere nella Costituzione che il suo pensiero è la sintesi tra Mao e Deng quando molti investitori occidentali pensano ancora di avere a che fare con la Cina denghista che ha dato loro così grandi soddisfazioni. Lo stesso Deng, del resto, non fu mai uno Eltsin filo-occidentale e fu semmai il promotore di una dilatata e prolungata Nuova Politica Economica di leniniana memoria in cui per una fase storica, ma non per sempre, si sarebbero tollerati e perfino incoraggiati arricchimenti anche abnormi e creatori di squilibri.
Condividi
"
Altri Top Mind
```