Nelle relazioni internazionali, la politica americana ha già cambiato tutto in poche settimane.
La pressione costantemente esercitata da Trump nei confronti della Russia e della Cina da una parte, e dall'altra verso il sistema degli alleati, dal Giappone alla Corea del Sud, dall'Unione Europea all'Arabia Saudita, muoveva da considerazioni economiche che avevano un immediato riscontro in termini geopolitici: pretendeva il riequilibrio sia nelle relazioni commerciali internazionali che nel rapporto tra costi e benefici per quanto riguarda la sicurezza militare.
Le
iniziative di Biden hanno invece alzato il livello dello scontro, portandolo sul piano della legittimazione: Mosca e Pechino violano i diritti civili sul piano interno e le regole di diritto internazionale che assicurano la pace e la stabilità nelle relazioni tra gli Stati.
Trump andava per le spicce: chiedeva innanzitutto il riequilibrio dei rapporti commerciali internazionali, perché l'America non può più essere il compratore globale di ultima istanza: non può stampare ancora dollari ed indebitarsi ulteriormente con il resto del mondo per finanziare la crescita economica dei suoi competitor.
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