Le resistenze al progetto, facendo comprare ad Unicredit le azioni di MPS detenute dal Tesoro, e che questi si è impegnato con la Commissione europea a cedere sul mercato, vengono da più parti, ed hanno tutte un serio fondamento.
In primo luogo, c'è una questione di storia, di tradizioni e di orgoglio cittadino:
MPS verrebbe sostanzialmente assorbita e Siena perderebbe quello che fu un suo vanto secolare. Ci sono ragioni di potere locale, relazioni politiche fortissime, che verrebbero messe in discussione. Non crediate che siano meno forti da altre parti: basta guardare alle relazioni sociali, economiche e politiche che legano tuttora Torino al San Paolo: Banca Intesa non ha potuto cancellarli ed infatti lì si presenta come "Intesa San Paolo". Questo significa che s
baglia assai chi pensa che la cessione delle azioni del Tesoro ad Unicredit sia sufficiente a far sparire MPS: al contrario, sarebbe una operazione che prelude ad un ridimensionamento strutturale di MPS, facendo fuori la sua rete nazionale che si sovrappone a quella di Unicredit. Sarebbe uno spezzatino da cui rimarrebbe un MPS ridotto a banca regionale.
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