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Eppur sta fermo

Il cielo è grigio ma il mercato riesce a difendersi


Il rischio che si delinea per il Nord non è dunque necessariamente quello dell'inflazione permanente, ma quello dell'instabilità strutturale.

Si possono legittimamente disegnare due scenari. Nel primo lo shock energetico per l'Europa è una tantum. Il costo del megawattora aumenta di dieci volte e probabilmente non scenderà più per qualche anno, ma questo non significa che continuerà a crescere anno dopo anno. L'inflazione può dunque azzerarsi.

Nel secondo scenario, più probabile, l'inflazione a un certo punto (che in America è abbastanza vicino) si azzera, ma non a lungo, perché i governi continuano strutturalmente ad alimentarla spendendo per il riarmo, i sussidi e la transizione energetica.

Quando si ha una politica monetaria espansiva e una politica fiscale prudente, come è stato nel decennio scorso, si ha inflazione degli asset finanziari. Quando al contrario si ha una politica fiscale espansiva compensata da una politica monetaria restrittiva, come oggi, l'inflazione si trasferisce sui beni di consumo, a meno che la politica monetaria non sia così restrittiva da causare una recessione.
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