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Un cadavere ambulante, questo Parlamento

Mani libere per la Lega, mentre tanti morti viventi festeggiano una riforma che impedisce il ritorno al voto


Quarto problema. E' un guazzabuglio politico, dovendo decidere se la nuova legge elettorale potrà applicarsi solo se viene prima promulgata la riforma costituzionale, oppure se varrà comunque, anche se la riforma viene bocciata al referendum. E poi, eliminando il sistema attuale di assegnazione col maggioritario di un gran numero di seggi per tornare ad sistema proporzionale con apparentamenti, si scatenerebbe una rissa perché si prefigurerebbe il consolidamento strategico dell'attuale schema di accordo tra M5S e Pd: Italia Viva, la nuova formazione politica guidata da Matteo Renzi, non ci starebbe a farsi ingabbiare, e forse neppure una gran parte della base elettorale del M5S.

Quinto intoppo. Il M5S deve tenere in piedi questo Parlamento, che è un cadavere politico, ad ogni costo: stante il limite del doppio mandato, con questa legislatura finisce la stagione politica dell'attuale gruppo dirigente: ha tutto l'interesse a prolungarne al massimo la durata, anche facendo capriole nella formazione della maggioranza di governo.

Sesto pasticcio. Il Pd si è tirato la zappa sui piedi: rinunciando alle elezioni in autunno per evitare un successone della Lega, ora deve dimostrare di essere il partito responsabile della stabilità italiana. Ma paga un prezzo enorme: deve nascondere gli insuccessi in campo europeo sulla questione dei migranti che invece in Francia viene cavalcata dal Presidente moderato Emmanuel Macron al fine di togliere spazio politico a Marine le Pen. Il Pd deve allungare il brodo sullo jus soli, trasformandolo in uno jus culturae: deve traccheggiare il più a lungo possibile su ogni questione che possa “portare voti” alla Lega. Intanto deve scaricare ogni colpa sul M5S, adottando la stessa tattica di Matteo Salvini, che ad un certo punto ha cominciato ad attaccare i suoi alleati in quanto fermavano qualsiasi iniziativa della Lega. Ma, nel caso del Pd, la corda che hanno a disposizione per fare spesa pubblica è cortissima, perché si sono messi sotto lo scudo protettivo della Ue. E gli industriali già si lamentano perché la manovra fiscale è la più restrittiva dai tempi del governo Letta.

Ed intanto, la Lega ha le mani libere, su tutto: spetta alla narrazione quotidiana cancellarla dalla scena politica. Questa sarà la vera battaglia dei tanti morti viventi, quelli che festeggiano una riforma costituzionale che impedisce il ritorno al voto.

Un cadavere ambulante, questo Parlamento.

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