Ci sono nuovi rischi per la segretezza e la libertà del voto e per la integrità dei risultati elettorali.
Non hanno intimidito nessuno, né in Europa né in Italia, le polemiche politiche violentissime e le conseguenti controversie giudiziarie che in America sono state determinate dall'uso del sistema di voto postale e del conteggio elettronico delle schede.
Il
voto postale negli Usa, in un sistema costituzionale che non prevede la segretezza del voto, è stato incentivato dai singoli Stati al fine di agevolare la espressione della volontà popolare ed evitare assembramenti ai seggi durante la epidemia di Covid-19. Ci sono stati molti dubbi, e non solo dubbi ma prove, sulla effettiva corrispondenza dei voti espressi con la identità degli elettori dichiarata per esprimerli.Ancor più grave è stata la
contestazione relativa ai sistemi di conteggio del voti mediante l'utilizzo di apparecchi che provvedono in modo digitale alla "lettura" delle schede cartacee, e delle piattaforme informatiche che provvedono automaticamente alla attribuzione del voto ai singoli candidati. Ci sono stati dubbi, e non solo dubbi ma prove, sulla affidabilità dell'hardware e del software, ivi compresa la possibilità di un controllo e di una manipolazione da remoto dei risultati.
Insomma, le recenti elezioni presidenziali americane hanno dimostrato che sia il voto postale che lo scrutinio delle schede attraverso l'uso di apparati elettronici e di piattaforme digitali comporta rischi enormi per la integrità del sistema su cui si fonda la democrazia.
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