Facebook Pixel
Milano 17:35
34.249,77 +0,91%
Nasdaq 18:11
17.716,03 +1,64%
Dow Jones 18:11
38.246,57 +0,42%
Londra 17:35
8.139,83 +0,75%
Francoforte 17:37
18.161,01 +1,36%

Lo scontro socioculturale: economia reale o monetarismo?

La Storia presenta sempre il conto alle illusioni di onnipotenza dell'uomo ma sembra che l'"homo sapiens" sia sempre troppo tardo nel capire i segni dei tempi.

I politici, nella lettera si dice si sono innamorati del mercato cavalcandolo con un sistema di relazioni tossiche tra Politica, Finanza ed Accademia, fino a quando il banco è saltato ignorando (volutamente?) ogni segno che dava evidenza di quanto la dinamica dei volumi finanziari fosse sempre più lontano dalla realtà e stesse soffocando l'economia reale, quella manifatturiera che crea ricchezza. La finanza altamente concentrata ha consentito di orientare non solo i mercati ma anche le scelte di geopolitica fino a quando il sistema si è rotto ed ha presentato il conto ai suoi sostenitori.

Il modello del mercato e della finanza ha messo in ginocchio sia gli USA che la Gran Bretagna, i loro modelli sociali sono asimmetrici per equità alla concentrazione di ricchezza. La leadership si indebolisce e si manifestano nuovi e diversi equilibri di forza a livello globale che rischiano di portarci ai venti di guerra e non alla ragionevolezza del buon senso. Quel modello culturale è fallito nei fatti, non si può vivere di sola finanza e di una società di tutti contro tutti, ma bisogna tornare all'economia reale quella fatta di manifattura e condivisione sociale che è rappresentata dall'Europa e dentro dal modello Renano socialista di Welfare ma anche dal modello dei distretti italiani e delle piccole imprese che non sono disponibili a farsi soffocare dalla locusta della finanza. Pure la Germania ha i suoi interessi da difendere e l'idea di una supremazia tedesca che ha profonde radici nella sua cultura e nella sua storia, ma è con loro che dobbiamo cercare di condividere un percorso comune ed ammettere le nostre colpe.

La manifattura e l'artigianato sono la nostra storia e su quelle dobbiamo ricostruire un'identità perduta a cercare modelli lontani dalla nostra cultura. Tra le prime 10 regioni europee a più alto lavoro manifatturiero ne abbiamo quattro, il Piemonte, la Lombardia, il Veneto e l'Emilia e sono quelle che hanno tenuto di più nella crisi anche se una pubblica amministrazione locusta ha contribuito ad aumentare le difficoltà.

Lo scontro tra finanza e società è nei fatti, ma la cultura finanziaria non sembra affatto disposta alla ragionevolezza e continua ad agitare la frusta ed a giocare di speroni così sembra che l'instabilità a livello globale sia sempre più a rischio perché quando il giocatore che pensava di vincere a mani basse vede la vittoria allontanarsi rilancia la sfida.

Gli USA sembrano, oggi, maggiormente a rischio nel capire il loro ruolo in un equilibrio globale che non dominano più e nella ricerca di un assetto sociale interno in grado di ricostituire il senso di una democrazia persa a favore di un'oligarchia dominante. Il potere finanziario e dell'industria bellica ha avuto un ruolo importante da sempre sia prima che dopo la guerra fredda; all'inizio del secolo ha giocato un ruolo egemonico determinante sia a livello interno che a livello globale fino a quando gli equilibri sono cambiati. La finanza ha generato una massa monetaria incalcolabile sempre più lontana dal valore reale, le riserve auree non sembrano essere significative e quindi la crescita del PIL può, in un qualche modo, rassicurare i sottoscrittori del suo debito della tenuta del dollaro.
Condividi
"
Altri Top Mind
```