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Piano Geithner: testa o croce?

L'idea di vedere finalmente dei prezzi per strumenti i cui prezzi a tutt'oggi sono inquantificabili piace al mercato che guarda oltre l'orizzonte esprimendo una secca virata in positivo degli andamenti azionari.

Ma l'intenzione del capo del Tesoro USA è quella di creare un mercato predisponendo una serie di fondi per questi asset che adesso non esistono, con l'obiettivo di "pomparne" il valore, liberando risorse destinate a svalutazioni poderose e quindi, in ultimo, ad aumentare la capacità di prestito delle banche riducendo l'entità delle perdite inscritte nei loro libri di bilancio alla voce "sofferenze".

L'aspetto più criticato è proprio l'architettura dell'operazione che obbliga l'ammistrazione USA a produrre uno sforzo enorme per infondere fiducia in un sistema che ha mostrato crepe clamorose in cui regna la paura e dove l'economia reale si è letteralmente liquefatta per l'operato deleterio di banchieri che hanno sacrificato le istituzioni da loro presiedute per il folle credo che non ci fosse nessuna bolla immobiliare.

Come dice Krugman la proposta di Geithner è una scommessa a senso unico nel senso che se l'idea funziona si guadagna tutti, se non funziona si perde tutti.

Chi ci perderà? O meglio chi non farà l'affare?

Non è dato saperlo e questo alimenta i dubbi di molti cittadini degli Stati Uniti e non solo e cioè: da che parte sta l'amministrazione americana?






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