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BCE sul baratro dei tassi negativi

L’Eurozona è ferma, mentre la BCE massacra il risparmio

La politica dei tassi di interesse negativi, adottata dalla BCE, è una novità assoluta in migliaia di anni di storia del denaro. E sta producendo effetti disastrosi per tutti.

La decisione iniziale, al riguardo, fu la penalizzazione dei depositi bancari ulteriori rispetto alla riserva obbligatoria presso la stessa BCE: si voleva disincentivare, con un tasso negativo, il parcheggio di liquidità presso la stessa Banca centrale europea. Si riteneva, in questo modo, di indurre le banche ad effettuare il loro mestiere, che è quello di prestare il denaro. In realtà, ci sono altri, e ben più pesanti condizionamenti rispetto alla concessione dei crediti, che sono stati imposti dalla medesima BCE: c’è, primo tra tutti, il rapporto tra crediti erogati e capitale bancario, pesato per di più in funzione del rischio di ciascuna categoria di prestiti (RWA). E poi, come se non bastasse, c’è una questione di fondo, che riguarda il clima economico: il nuovo credito viene erogato in funzione delle aspettative dell’investitore. Se le aspettative sono di una stagnazione del mercato, ed ancor più quando l’impresa ha una capacità produttiva non completamente utilizzata, di certo non progetta di fare nuovi impianti. Al massimo cerca di ridurre i costi, rendendo più efficienti gli impianti già esistenti. La caduta degli investimenti privati, in tutta Europa, è una conseguenza di questa situazione di mercato depresso, di scarsa domanda interna, e di consumi stagnanti. Tutto frutto delle politiche fiscali restrittive imposta dal Fiscal Compact e dalla strategia di deflazione salariale, volta ad incrementare la competitività dell’export. Ora che l’export si è piantato, l’economia europea boccheggia. Abbiamo perso dieci anni, con danni immensi.

Se, dunque, gli effetti dei tassi di interesse negativi sui depositi ulteriori rispetto alla riserva obbligatoria sono stati inutili rispetto all'obiettivo di aumentare il credito, anche le politiche di T-LTRO non hanno sortito alcun effetto: è del tutto inutile erogare liquidità a 3 anni alle banche, quando il credito che dovrebbe essere erogato con queste somme ha un ritorno economico dell’investimento su un lasso di tempo assai più ampio. Le banche, quando prendono denaro a 3 anni dalla BCE, poi lo impiegano con crediti a medio e lungo termine, almeno a 5 anni: Un altro buco nell'acqua.

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