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Come scegliere i titoli di Stato su cui investire

Finanza · 03 giugno 2025 - 10.32
I titoli di Stato sono apprezzati dagli investitori perché consentono di impiegare i risparmi in uno strumento poco rischioso e ottenere un flusso di reddito, ma non tutti sono adatti per qualsiasi scenario di tassi. Al variare dei tassi di interesse da parte della banca centrale, la BCE nell'Eurozona, ci sono infatti titoli di Stato più o meno convenienti.

Come per ogni strumento finanziario o investimento, è comunque necessario valutare quali sono i propri obiettivi e il proprio profilo di rischio, dopo aver compreso appieno le caratteristiche degli asset che si stanno valutando.
  • Titoli su cui investire con tassi in calo

    In una fase di tassi decrescenti, come quella attuale in cui la Banca centrale europea sta abbassando i tassi di interesse di riferimento, è opportuno valutare BOT e BTP, scartare i CctEu, prestare attenzione alle formule di BTP Valore in emissione.

  • Titoli su cui investire con tassi in crescita

    Quando i tassi sono in crescita, si possono valutare BOT e BPT, sono appropriati Btp€i, BTP Italia e Ccteu, bisogna prestare attenzione alle formule di BTP Valore in emissione.

  • Titoli su cui investire con tassi stabili

    Se ci si trova in una fase in cui i tassi sono stabili, sono da escludere quei titoli di Stato il cui andamento è legato all'inflazione, considerare BOT e BPT e prestare attenzione alle formule di BTP Valore in emissione.

Cosa sono i titoli di Stato


I titoli di Stato sono obbligazioni emesse dai Governi per il finanziamento del Paese e delle sue attività e in Italia sono emessi dal ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) attraverso il Dipartimento del Tesoro.

L'obbligazione (in inglese bond) è un titolo che conferisce all'investitore che lo compra il diritto a ricevere, alla scadenza definita nel titolo, il rimborso della somma versata e una remunerazione a titolo di interesse da parte dell'emittente, ovvero da colui che l'ha emesso. L'interesse, che viene normalmente corrisposto tramite cedole, è il prezzo che l'investitore pretende per prestare il proprio denaro e serve a compensare l'acquirente per la rinuncia a una certa somma di denaro e per il rischio a cui si espone, in quanto l'emittente potrebbe non restituire il denaro.

Il rendimento dell'obbligazione, oltre che dall'interesse, è composto anche dal guadagno in conto capitale (in inglese capital gain), che si ha se il titolo è acquistato a un prezzo inferiore di quello a cui è rimborsato o venduto; in caso contrario, si incorre in una perdita in conto capitale.

Quali sono i principali rischi

Le obbligazioni, come ogni asset finanziario, hanno dei rischi e anche in questo caso sicurezza e redditività si muovono in direzione opposta: più un titolo presenta una remunerazione elevata, maggiore è il suo rischio.

Per le obbligazioni, e quindi anche per i titoli di Stato italiani, sono rilevanti:
  • il rischio di credito (o rischio emittente), che è legato alla possibilità che l'emittente sia inadempiente nel pagamento degli interessi e/o del capitale;
  • il rischio di liquidità, ovvero la difficoltà di vendere rapidamente ed economicamente i bond prima della scadenza;
  • il rischio di interesse, cioè la possibilità che il prezzo del titolo diminuisca a seguito di variazioni dei tassi di interesse. Quest'ultimo rischio è particolarmente rilevante per capire quali sono i migliori titoli di Stato in una situazione di tassi in diminuzione. Il prezzo di un'obbligazione è infatti legato all'andamento dei tassi di interesse: all'aumentare dei tassi di interesse, il prezzo del titolo scende, e viceversa. Titoli a tasso fisso, e soprattutto quelli a lunga scadenza, sono maggiormente esposti a questo rischio rispetto ai titoli a tasso variabile. Infatti, se variano i tassi di interesse: i titoli a tasso fisso non possono modificare le cedole e, per adeguare il loro rendimento ai nuovi livelli dei tassi, si modifica il prezzo; i titoli a tasso variabile adeguano le cedole al nuovo livello dei tassi per cui il prezzo si modifica solo limitatamente.
In generale, i Titoli di Stato possono essere acquistati sia in asta, cioè al momento dell'emissione, sia sul mercato secondario, dove vengono quotidianamente scambiati. In entrambi i casi, è necessario rivolgersi alla propria banca o a un intermediario finanziario abilitato. Il rendimento dei Titoli di Stato è soggetto all'aliquota fiscale del 12,50%. La ritenuta è applicata sia sugli interessi cedolari che sulla differenza tra l'importo rimborsato a scadenza e il prezzo di sottoscrizione.

Quali sono le tipologie di bond sovrani italiani

Attualmente il MEF dispone regolarmente l'emissione sul mercato interno di otto categorie di titoli di Stato, che possono essere sottoscritti sia dagli investitori privati sia dagli istituzionali:
  • Buoni Ordinari del Tesoro (Bot)
  • Certificati di Credito del Tesoro (Ccteu)
  • Buoni del Tesoro Poliennali (Btp)
  • Buoni del Tesoro Poliennali Green (BTP Green)
  • Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all'inflazione europea (Btp€i)
  • Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all'inflazione italiana (Btp Italia)
  • Buoni del Tesoro Poliennali step-up riservati agli investitori retail (BTP Futura)
  • Buoni del Tesoro Poliennali riservati agli investitori retail (BTP Valore)
  • Buoni del Tesoro Poliennali riservati agli investitori retail (BTP Più)


Caratteristiche e convenienza dei principali bond

BOT

I Bot sono titoli a breve termine con scadenza non superiore ad un anno (3, 6, 12 mesi o qualsiasi altra durata compresa entro l'anno). Grazie alla caratteristica di essere titoli zero-coupon (ovvero senza cedole), i Bot presentano vantaggi in termini di gestione, poiché l'esborso finanziario richiesto per questo tipo di investimento è di norma inferiore al valore nominale di rimborso; inoltre non esiste l'esigenza di reinvestire i flussi percepiti periodicamente a titolo di interessi. I Bot sono considerati essenzialmente un parcheggio temporaneo della liquidità e la loro remunerazione non è elevata. Sono interessanti anche in uno scenario di tassi in aumento, soprattutto nelle scadenze più brevi, perché consentono di reinvestire a un tasso maggiore alla scadenza.

CCTEU

I Ccteu sono titoli a tasso variabile ed hanno una durata compresa tra i 3 e i 7 anni. Gli interessi vengono corrisposti con cedole posticipate semestrali indicizzate al tasso Euribor 6 mesi. L'Eurobor è il tasso medio giornaliero con cui un gran numero di istituti bancari effettuano le operazioni interbancarie di scambio di denaro in euro. I Ccteu, in qualità di titoli a tasso variabile, garantiscono una remunerazione in linea con i rendimenti di mercato e rappresentano un'opportunità di protezione per gli investitori le cui passività sono correlate all'andamento dell'Euribor (come i mutui a tasso variabile). I CctEu sono quindi adatti alle fasi rialziste dei tassi da parte della Bce, dato che il parametro d'indicizzazione tenderà a crescere, con un semestre di ritardo, mentre non sono adatti nel caso opposto.

BTP A CEDOLA FISSA

I Btp sono titoli a medio-lungo termine (da 18 mesi a 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni), con una cedola fissa pagata semestralmente. Le varie scadenze esistenti sul mercato consentono agli investitori di programmare flussi di cassa regolari durante l'orizzonte temporale di interesse. Inoltre, i Btp spiccano per la loro liquidità: prima della scadenza gli investitori sia istituzionali che retail possono comprare o vendere i Btp sul mercato secondario. I Btp possono far parte di un portafoglio in una fase di tassi discendenti, ma se l'acquisto non viene portato a scadenza bisogna prestare attenzione alla vita residua del titolo: più è lunga e maggiori saranno le escursioni di prezzo conseguenti alle variazioni dei rendimenti di mercato sui titoli di scadenza simile. Come evidenzia la Banca d'Italia nel suo portale di educazione finanziaria, "titoli con scadenze molto lontane possono offrire rendimenti più elevati ma sono potenzialmente soggetti a oscillazioni di prezzo e all'andamento dell'inflazione che potrebbe influire sul valore reale delle cedole e, soprattutto, del capitale a scadenza".

BTP GREEN

I Btp Green sono Titoli di Stato italiani connessi al mondo della finanza sostenibile, i cui proventi sono destinati al finanziamento delle spese sostenute dallo Stato con positivo impatto ambientale per supportare la transizione ecologica. Sono titoli a medio-lungo termine (scadenza oltre I 10 anni) e presentano le medesime caratteristiche degli altri Buoni del Tesoro Poliennali: garantiscono un reddito fisso stabilito dalla cedola, pagata semestralmente, ed il rimborso del valore nominale alla scadenza

BTP INDICIZZATO

Il Btp indicizzato all'inflazione europea è un titolo di Stato che fornisce all'investitore una protezione contro l'aumento del livello dei prezzi: sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole pagate semestralmente sono, infatti, rivalutati sulla base dell'inflazione dell'area euro, misurata dall'Eurostat attraverso l'Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (Iapc) con esclusione del tabacco. I Btp€i sono emessi con scadenze 5, 10, 15, e 30 anni.

BTP FUTURA

I BTP Futura sono Titoli di Stato riservati esclusivamente ai risparmiatori individuali e affini (il cosiddetto mercato retail). Si chiamano "Futura" perché sono pensati come formula di tutela del risparmio capace di sostenere anche il "futuro del Paese", con particolare riferimento al superamento della crisi sanitaria ed economica derivata dal COVID19. Le cedole, pagate semestralmente, crescono nel tempo in base ad un meccanismo "step up", con rendimenti minimi prefissati. Il BTP Futura prevede anche un premio fedeltà per chi lo acquista in fase di emission.

BTP ITALIA

I BTP Italia, indicizzati all'inflazione italiana, sono titoli studiati per gli investitori al dettaglio. Forniscono all'investitore una protezione contro l'aumento del livello dei prezzi italiani: sia le cedole, pagate semestralmente, che il capitale, la cui rivalutazione viene anch'essa corrisposta semestralmente, sono rivalutati in base all'inflazione italiana, misurata dall'Istat attraverso l'indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati (Foi), con esclusione dei tabacchi. Grazie al meccanismo di indicizzazione utilizzato, ogni 6 mesi è riconosciuto al detentore il recupero della perdita del potere di acquisto realizzatasi in quel periodo, attraverso il pagamento della rivalutazione semestrale del capitale sottoscritto. Inoltre, le cedole, anch'esse pagate semestralmente, garantiscono un rendimento minimo costante in termini reali.

BTP VALORE E BTP PIÙ

Nel caso del Btp Valore, titolo di Stato con durata variabile e cedole pagate periodicamente che crescono nel tempo in base ad un meccanismo "step up", e del BTP Più, appartentente alla famiglia BTP Valore, bisogna valutare le caratteristiche di ogni emissione, perché il Tesoro tende a variarle, allineandole al contesto di mercato. Il potenziale investitore deve considerare le aspettative di inflazione e di azione sui tassi della BCE, oltre che le sue esigenze in termini di flusso cedolare e di volontà di portare il titolo a scadenza, in quanto queste famiglie di titoli di Stato offrono un premio finale extra per coloro che acquistano il titolo all'emissione e lo detengono fino a scadenza. In particolare, i BTP Più sono i primi titoli di Stato della famiglia BTP Valore che prevedono un'opzione di rimborso anticipato del capitale.
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