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Turista fai-da-te? No, multiproprietario!

Stressati dalla ricerca di un alloggio vacanze?
L'estate è arrivata, il corpo comincia a pagare il lungo inverno e le fatiche del lavoro si fanno sentire. Inevitabile correre col pensiero verso spiagge, montagne e luoghi di vacanza in genere. Da lì al vagabondaggio selvaggio su internet e tra le agenzie di viaggio, il passo è breve. Ma subito ci si rende conto che quel villaggio in Sardegna, così carino, costa un occhio della testa, mentre l'appartamento che l'anno prima ci era piaciuto tanto è già stato soffiato da qualcuno.

Per chi non ama lo stress da ricerca del luogo di svago estivo (o natalizio, pasquale, del ponte di turno ecc.) la soluzione si chiama multiproprietà, grazie alla quale, per una cifra non esagerata, ci si può togliere lo sfizio di diventare proprietari di una casa a Los Roques o di uno chalet a Cortina.

"Una vacanza in multiproprietà è una vacanza che dura tutta una vita - golf, tennis, sci, o puro ozio su una splendida spiaggia appena fuori il vostro appartamento", si legge sul sito della Travel & Leisure Group.

Figlia del boom economico statunitense degli anni '60, la multiproprietà si è radicata in Italia nei favolosi vent'anni dopo, in un periodo in cui la parola "crisi" non era contemplata nemmeno dallo Zanichelli più aggiornato!
Per multiproprietà (o multi-sharing), spiega Wikipedia, si intende "una pratica commerciale in cui più soggetti sono pieni proprietari di uno stesso immobile, goduto da ciascuno, a turno, per una frazione limitata dell'anno".


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