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Agenzie interinali: punto di partenza o di arrivo?

La "ricetta innovativa" del lavoro flessibile
Il mondo del lavoro che troviamo intorno a noi, risulta essere sempre più precario e ricco di contraddizioni. Oggi diremmo che è colpa della crisi, ma il problema è nato molto tempo prima. Quando le forze politiche, con la compiacenza del mondo sindacale e imprenditoriale, hanno deciso di cambiare volto al concetto stesso di lavoro così come lo si era inteso fino ad allora, sostituendo gli uffici di collocamento pubblici con fantomatiche "agenzie del lavoro".
Organismi privati ai quali veniva data la possibilità di perseguire un profitto attraverso un sistema di gestione utilitaristica del lavoratore, assunto a tempo determinato dalle agenzie stesse e poi dato in affitto alle aziende. Una sorta di "farmaco miracoloso" per il benessere dei lavoratori più flessibili e felici, che poi è andato ben al di là di quanto potessero supporre gli stessi sostenitori della flessibilità esasperata.

Da qui le agenzie interinali, sono nate come funghi, assumendo poi la dimensione di zecche che si attecchiscono sulle spalle degli imprenditori e su quelle della massa, sempre più alla ricerca disperata di un'occupazione. Persone che oggi si ama definire "risorse umane", quasi si trattasse di beni di consumo da usare e poi gettare nel caso non risultasse più remunerativo il loro "sfruttamento".

La maggior parte della richiesta si concentra o su mansioni specialistiche per le quali occorre specifica esperienza o sui lavori di call center il più delle volte sottopagati. In realtà cercare un lavoro tramite le bacheche delle agenzie interinali, così come una volta lo si cercava sul giornale è impresa impossibile al limite dell'autolesionismo.
Occorre iscriversi presso le agenzie stesse, presentare loro il proprio curriculum, sperando sia il più possibile specialistico. Per non parlare dell'età massima, che si sta livellando sempre più verso il basso. Per aspirare a lavorare, occorre aspettare, accettare consigli dall'agenzia di partecipare a inutili corsi di formazione. Accettare anche il primo lavoro che l'agenzia propone, sebbene la sede dello stesso risulti molto lontana da casa nostra e le spese di viaggio si porteranno via buona parte del già misero salario. In caso contrario l'agenzia ci depennerà e non riceveremo più telefonate.


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