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Turista fai-da-te? No, multiproprietario!

Come si diventa multiproprietari
Ci si reca presso un'agenzia che opera nel settore della multiproprietà, si sceglie la casa dei sogni, si decide il periodo in cui se ne usufruirà, si firma il contratto, si paga e voilà … proprietari di una casa da sogno con un investimento immobiliare, come spiega Albachiara Multiproprietà, "di modeste dimensioni proporzionale all'effettivo beneficio che si trae dalla casa per le vacanze (con un appartamento in proprietà tradizionale occorre congelare un capitale considerevole, ben sapendo che la casa sarà utilizzata pochi giorni all'anno)".

Il multiproprietario potrà esercitare, anche se solo nel periodo di sua pertinenza, tutte le facoltà connesse al diritto di proprietà, per esempio cedere l'appartamento a terzi (sia a titolo gratuito che oneroso) direttamente o affidando l'incarico ad un'agenzia specializzata, scambiare periodo e località di soggiorno, vendere e donare o lasciare in eredità la propria quota in multiproprietà.

Ovviamente vi saranno spese di gestione e condominio ma, sulla carta, queste saranno esattamente rapportate al periodo di utilizzo dell'immobile. Le imposte, invece, verranno applicate in base alla quota di millesimi in proprio possesso.

Inoltre, sempre secondo Albachiara Multiproprietà, la gestione provvederà a far trovare l'appartamento perfettamente pulito con i bagni sterilizzati e la biancheria in ordine. Nemmeno alla partenza ci si dovrà preoccupare di nulla, dal momento che, sempre il personale di gestione, effettuerà un'accurata pulizia dell'appartamento.

I prezzi variano a seconda della località e del periodo scelto. Ovvio che uno chalet a Cortina costerà molto di più nel periodo natalizio e rispetto ad una proprietà in Trentino da usufruire due settimane a marzo.

Su Internet, tuttavia, i numerosi siti che si occupano della materia non pubblicano listini prezzi. Chi è interessato, deve contattare l'agenzia di turno e avviare una trattativa. Sembra, comunque, che le quote richieste si siano notevolmente ridotte durante la crisi anche e soprattutto per il calo di interesse nei confronti della multiproprietà. Se nel quinquennio 1995-2000 il valore massimo di acquisto toccava i 40 mila euro, oggi pare non superi i 15 mila.



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