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Ricetta elettronica benvenuta, cartaceo addio!

La ricetta elettronica debutta nelle varie regioni d'Italia
La ricetta elettronica debutta nelle varie regioni d'Italia. C'è chi la definisce una follia, chi parla di vera innovazione… Sicuramente si tratta di un progresso epocale di cui ne va fiero il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. "Entro il 2011 sarà avviato il processo di completa attuazione dell'introduzione della ricetta in formato elettronico che sostituirà quella cartacea".

Questo l'obiettivo del ministro Brunetta secondo cui "entro il 2012 saranno semplificati e digitalizzati i servizi elementari (prescrizioni e certificati di malattia digitali, sistemi di prenotazione online) e create le infrastrutture per un'erogazione di servizi sanitari sempre più vicini alle esigenze dei cittadini (fascicolo sanitario elettronico e innovazione delle strutture delle aziende sanitarie), migliorandone il rapporto costo/qualità dei servizi e limitando sprechi ed inefficienze".

I progetti già avviati, di concerto con le Regioni, riguardano la connessione in rete di tutti i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta del SSN; la digitalizzazione del ciclo prescrittivo (ricetta e certificato di malattia digitali); la realizzazione del fascicolo sanitario elettronico (in tal senso il governo ha appena varato una norma nel disegno di legge sulla sperimentazione clinica); la realizzazione di un sistema articolato a rete di centri unici di prenotazione (CUP) che consentano ai cittadini di prenotare le prestazioni SSN su tutto il territorio nazionale, nell'ambito del più ampio progetto di innovazione delle Aziende sanitarie.

Molti di tali progetti, come ricordato anche da Brunetta, sono stati di fatto già realizzati con l'introduzione dei certificati online. Ma noi siamo pronti a tutto questo? Dato che basta un fulmine a mandare in tilt la nostra ambiziosa tecnologia e ci sono ancora zone del nostro Paese che non sono coperte dal servizio Adsl. Per non parlare di virus! Basterebbe un nonnulla, che tale complessa catena potrebbe interrompersi lasciando il malato senza farmaco e senza responsabili.


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