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Banche e risparmi: è partita la rivoluzione Mifid II. Come cambiano le regole?

La principale novità della nuova direttiva europea sui servizi finanziari è la maggiore trasparenza sulle spese e sulle commissioni pagate dai clienti

Un 2018 che si è aperto con importanti novità nel settore dei servizi finanziari che riguarderanno, in particolare, famiglie e risparmiatori. Nuove tutele e costi trasparenti.

Lo scorso 3 gennaio, infatti, ha ufficialmente debuttato la Mifid II, la nuova direttiva europea che ha l’obiettivo di tutelare i risparmiatori e portare più trasparenza sui costi di strumenti di investimento come, per esempio, fondi comuni, polizze vita, piani di accumulo, obbligazioni o compravendita di azioni e di Btp.

La riforma voluta dall’Unione Europea, dopo ben 7 anni di preparazione e numerosi rinvii che hanno portato a un "mostro normativo" contenente più di 1,7 milioni di regole, riguarderà ogni angolo del sistema finanziario del Vecchio continente: quindi banche e intermediari, ma anche gestori patrimoniali, fondi pensione e logicamente gli investitori retail.

Come cambieranno le regole? Lo abbiamo chiesto all'esperto Lorenzo Gengarelli, consulente finanziario.


Dopo una serie di ritardi e rinvii, lo scorso 3 gennaio ha debuttato la direttiva MIFID II, da molti presentata come una vera e propria rivoluzione per i mercati finanziari europei. Ci può spiegare nel dettaglio di cosa si tratta e, di conseguenza, come cambieranno le regole e quali saranno le principali novità per i risparmiatori?

La complessità raggiunta dai mercati finanziari associata agli ultimi accadimenti, hanno portato il legislatore a riqualificare l'intero impianto legislativo comunitario, armonizzando mercati, strumenti finanziari e il comportamento e le regole di condotta degli intermediari (banche, sim e sgr) verso il popolo dei risparmiatori.
Per quanto attiene il rapporto principale nella catena industriale dei prodotti finanziari, la ratio del legislatore è finalizzata allo sviluppo della cultura finanziaria e della consapevolezza nei clienti.
Se da un lato, questa rivoluzione, inciderà sulla formazione finanziaria, essa trasformerà radicalmente il modello di business degli intermediari, portandoli alla scelta strategica fra consulenza finanziaria o indipendente. Si sposta quindi l'asse dalla vendita del prodotto alla consulenza finanziaria.
Le principali 3 novità nell’ambito della offerta fuori sede sono:
  • il principio di adeguatezza per il quale la proposta di investimento formulata al cliente, deve essere "adeguata" ovvero compresa, condivisa dal cliente e quindi coerente nel suo insieme.
  • costi: esplicazione chiara e sintetica, in termini percentuali e numerari, dei costi relativi alla operazione di investimento proposta al cliente.
  • la qualificazione professionale ancora più alta e la formazione obbligatoria dei consulenti finanziari, interlocutori dei clienti e quindi soggetti preposti alla corretta interpretazione delle esigenze dei clienti.
Dicevamo, appunto, diverse novità, ma la principale, dal punto di vista degli investitori e degli intermediari è senza dubbio la disclosure sui costi impliciti negli investimenti. Può chiarirci questo aspetto facendoci un esempio pratico?

Da ora in poi, ogni proposta di investimento deve chiaramente esporre tutti i costi, espliciti ed impliciti, in numeri ed in percentuale sul patrimonio conferito. La maggior tutela della efficienza dell’investimento del risparmiatore permette la possibilità per il cliente destinatario della consulenza, di equiparare l’offerta con altre simili, proposte da altri intermediari.

In molti, poi, sostengono che questa normativa possa favorire una maggiore crescita del fintech, E' d'accordo?

Il processo di sviluppo e di sofisticazione protesa alla efficienza dei mercati finanziari e’ inarrestabile. Migliori regole finalizzate alla solidità e serietà del soggetto preponente l’investimento, dei mercati regolamentati e dei canali distributivi è un vantaggio per i risparmiatori che possono cosi affacciarsi su nuovi mercati in modo consapevole dei rischi e delle opportunità.
Le cryptovalute rappresentano oggi questi nuovi mercati finanziari che in assenza di regole mondiali uniformi, permettono tali asintonie informative che fanno si che ad oggi sono prevalentemente strumenti speculativi e come tali si comportano, nel bene e nel male. Il giorno che lo strumento cryptovalute avrà una dimensione e diffusione, rilevante a livello mondiale, esse verranno regolamentate e a quel punto verranno correttamente interpretate e saranno semplici unità di conto, anzi saranno le nuove unità di conto che regolano i rapporti economici.

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