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Tassa di soggiorno: l'Italia si adegua al resto del mondo

Gli operatori del settore turistico temono la fuga dei turisti
Per i consumatori e gli operatori del settore turistico si tratta di un provvedimento ingiusto e dannoso che porta solamente a un indebolimento del settore. Il presidente di Confturismo, Bernabo' Bocca, intervenendo alla Borsa italiana del turismo (Bit), a Milano, ha fatto intendere di avere più di una preoccupazione: "considero il 2011 un anno di convalescenza. Il 2012 dovrebbe essere quello positivo, dipende ovviamente da tutte le strategie che verranno adottate. Non aiuterà di certo la ripresa del turismo la tassa di soggiorno".

Il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha cercato di rassicurare tutti ricordando che la tassa di soggiorno è qualcosa di facoltativo, i capoluoghi di Provincia, le Unioni dei Comuni piuttosto che i Comuni a vocazione turistica decideranno se applicarla o meno. Quello che il Governo ha voluto tutelare è il fatto che la tassa venga impiegata per fini turistici e quindi nel testo è chiaramente precisato che tutti i proventi della tassa, laddove il sindaco deciderà di istituirla, saranno interamente girati in investimenti di tipo turistico, in diretto sostegno alle strutture ricettive, nonché alla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale perché possa essere fruito a fini turistici".

Posso dire - ha concluso il ministro - che nel primo mese in cui la tassa è entrata in vigore a Roma, non ci sono stati comunque contraccolpi sul sistema turistico, anzi ci sono state risorse in più e un overbooking in alcuni momenti". Secondo dati Eurostat negli alberghi italiani alloggiano turisti per un totale di 238 milioni di notti. Applicando per ogni notte di soggiorno un'imposta media di 2,5 euro, dal turismo i comuni italiani otterrebbero un mega-bonus di 600 milioni di euro.

In particolare a Roma, dove la tassa di soggiorno è stata imposta dalla manovra finanziaria per motivi di bilancio, nel 2011 il bottino ricavato dai turisti potrebbe essere pari 82 milioni di euro. Si tratta di una valanga di denaro fresco che potrebbe migliorare i servizi turistici ed evitare che i nostri beni culturali vadano letteralmente in pezzi, vedasi Domus Aurea e Pompei.

Eppure secondo un sondaggio condotto dal sito di recensioni di viaggio Tripadvisor, se fosse approvata la tassa di soggiorno, il 34% dei turisti tedeschi, spagnoli e inglesi rinuncerebbe a visitare l'Italia. Mi viene però da rispondere: per visitare cosa... visto che le altre nazioni adottano già da tempo questa tassa?

A questo punto credo proprio che sia giusto inserire nel bon ton dei viaggiatori la regola dello scambio di favori: vale a dire che se io vengo da te e pago, anche quando tu vieni da me devi sganciare qualcosina! Non dimentichiamoci poi, che noi italiani quando viaggiamo oltre a pagare le tasse di soggiorno applicate nelle varie nazioni, paghiamo anche una tassa allo stato italiano, si la marca da bollo sul passaporto, vale a dire 40,29 euro l'anno. Cornuti e mazziati dunque!


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