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Addio sogni di Olimpiadi per Roma. Occasione sprecata o...?

Solo un problema di soldi? Forse anche di diplomazia
E se la bocciatura del Governo fosse frutto anche di altri fattori? In un articolo dello scorso 23 gennaio, il Corriere della Sera sosteneva (non era ancora giunto il verdetto definitivo) che alle questioni di natura tecnica e finanziaria si aggiungono altre controindicazioni connesse ai rapporti internazionali dell'Italia.

In pratica, Monti non avrebbe desiderato entrare in "rotta di collisione diplomatica" con Paesi dai quali potrebbero venire aiuti decisivi per il superamento delle difficoltà italiane.

Per esempio la Germania, che sostiene la candidatura di Istanbul perché nella Repubblica federale tedesca risiedono moltissimi turchi con diritto di voto, buoni come il pane nelle elezioni del prossimo anno.
Ankara, che tra l'altro ha già dovuto rinunciare all'Expo 2015 assegnato a Milano, ha dalla sua anche gli Stati Uniti, "azionisti di riferimento di quel Fondo monetario internazionale al quale non è escluso che l'Italia debba in futuro far ricorso". "Non fosse altro perché la Turchia è l'alleato più importante di Washington, anche sul piano militare visto che fa parte della Nato, in uno scacchiere infuocato come quello che va dalla Siria all'Iran", riflette il quotidiano.

Quali che siano i motivi del rifiuto del Governo, e che fosse vantaggiosa o meno, la cosa certa è che ormai per Roma sono tramontati tutti i sogni di Olimpiade. Ma non è detto che la Città eterna non possa tornare in lizza per l'assegnazione dei Giochi del 2024: essendo a ridosso del Giubileo, si prenderebbero due piccioni con una fava. Magari, nel frattempo, l'Italia sarà anche uscita magnificamente dalla crisi. Allora sì che potrà presentarsi al CIO a testa alta. E bissare, se non superare, quei fabulous sixities.

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