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I Fondi Pensione

5. A chi destinare il proprio TFR: modalità di scelta esplicita o tacita
Per esercitare la scelta sulla destinazione del TFR bisogna utilizzare gli appositi moduli.
A chi destinare il proprio TFR
In particolare i lavoratori dipendenti, già in attività al 31 dicembre 2006, devono compilare il modello , mentre i lavoratori dipendenti assunti dopo il 31 dicembre 2006 devono compilare il modello .

Il modulo deve essere consegnato al lavoratore dal suo datore di lavoro.
 Una volta compilato, deve essere restituito al datore di lavoro, il quale è tenuto a rilasciare copia controfirmata per ricevuta.

I modelli TFR1 o TFR2 devono essere utilizzati anche se si sceglie di mantenere il TFR futuro presso il proprio datore di lavoro.

Le scelte possibili per i lavoratori dipendenti sono:

  1. conferimento del TFR futuro ad una forma pensionistica complementare;
  2. mantenimento del TFR in azienda.

Nel secondo caso, se si lavora presso un'azienda che occupa meno di 50 dipendenti, il TFR futuro continua ad essere effettivamente accantonato presso l'azienda.

Se invece si lavora presso un'azienda con almeno 50 dipendenti il TFR futuro è trasferito dall'azienda al Fondo della Tesoreria dello Stato istituito presso l'Inps.

Se entro il termine stabilito (30 giugno per i lavoratori già in attività al 31 dicembre 2006 oppure sei mesi dalla data di assunzione, se successiva al 31 dicembre 2006), il lavoratore non esprime alcuna indicazione sulla destinazione del TFR, il datore di lavoro trasferisce il TFR futuro alla forma pensionistica collettiva prevista dall'accordo aziendale oppure, in mancanza di accordo aziendale, dagli accordi o contratti collettivi anche territoriali.

In presenza di più forme pensionistiche collettive, il datore di lavoro trasferisce il TFR futuro alla forma individuata con accordo aziendale o, in mancanza di specifico accordo, alla forma alla quale abbia aderito il maggior numero di lavoratori dell'azienda.

In assenza di una forma pensionistica collettiva individuabile sulla base di questi criteri, il datore di lavoro trasferisce il TFR futuro ad un'apposita forma pensionistica complementare istituita presso l'Inps, denominata FondInps, alla quale si applicano le stesse regole di funzionamento delle altre forme di previdenza complementare.

I fondi pensione che ricevono il TFR per effetto della modalità di scelta tacita (o silenzio assenso) devono investire le risorse nella linea a contenuto più prudenziale. Ciò per ottenere nel medio-lungo periodo un tasso di rendimento comparabile a quello del TFR e, comunque, con modalità tali da garantire almeno la restituzione del capitale versato dopo un determinato periodo anche al verificarsi di determinati eventi quali ad esempio il pensionamento, l'invalidità permanente, l'inoccupazione per un periodo superiore a 48 mesi.

Fonte: inps.it
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