Facebook Pixel
Milano 18-mar
33.940,96 0,00%
Nasdaq 18-mar
17.985,01 +0,99%
Dow Jones 18-mar
38.790,43 +0,20%
Londra 18-mar
7.722,55 -0,06%
Francoforte 18-mar
17.932,68 -0,02%

Voglio essere perfetto: vado, mi rifaccio e torno

La chirurgia estetica non conosce crisi
Il mito della bellezza non è un'invenzione dei tempi moderni. Tutt'altro: esiste da quando la storia è stata più o meno documentata, cantata, dipinta e scolpita. Elena, la donna più bella del mondo, causò la distruzione di Troia e dissanguò (in tutti i sensi) la Grecia. E da dove cominciò il tutto? Dalla disputa tra le tre dee Era, Athena e Afrodite, che cominciarono a litigare... ovviamente su chi fosse la più bella!

Dal buon Omero ai nostri tempi il concetto di bello fisico ha continuato a catalizzare l'attenzione di artisti e poeti (eccezion fatta per il periodo dominato dalla cultura del cristianesimo, che mise la bellezza in disparte a vantaggio di valori più puramente spirituali) fino ad arrivare al "Ritratto di Dorian Gray", dove non ci si accontenta più della sola bellezza terrena, la si vuole addirittura eterna. Da Oscar Wilde ai nostri giorni il passo è breve. Perché? Semplice. Grazie alle avanzatissime tecniche di cosmetica e, soprattutto, di chirurgia estetica, il concetto di bello ha travalicato la fisicità naturale fino a diventare una vera e propria ossessione. Della quale i più furbi ne hanno fatto un business.

Non c'è bisogno di scomodare le statistiche per capire quanto, oggi, l'arte del "ritocchino" (o ritoccone, a seconda delle esigenze) stia prendendo piede nelle società più moderne e benestanti. Perché questo dilagare del mito della bellezza? Cosa spinge le persone a finire sotto i ferri per avere un seno nuovo, dieci centimetri di cosce in meno o un nasino alla (simil) francese? Per la maggior parte della letteratura psicologica la colpa è da attribuire soprattutto ai mass media, che ci inondano di modelli ultraperfetti e molto lontani dalla realtà.

"Uno studio psicologico del 1995 ha trovato che tre minuti trascorsi guardando le fotografie di una rivista di moda inducono il 70% delle donne a sentirsi depresse, colpevoli, e piene di vergogna. Venti anni fa, le modelle pesavano il 10% in meno rispetto alla donna media, oggi pesano il 23% in meno. Nelle donne che vedo durante la mia attività di coaching, nessuna è mai completamente soddisfatta del suo corpo... Le donne misurano il loro aspetto confrontandosi con uno stereotipo basato su ideali irrealistici", scriveva Laksmi su Supereva.it


Altri Speciali
```