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La spending review? E' anche domestica

La spending review domestica, come risparmiare senza dover tagliare su hobby, passioni o consumismo vario.

Parola d'ordine: tagliare il tagliabile

Secondo le rilevazioni dell'ISTAT, nel 2011 la spesa media mensile per famiglia è stata di 2.488 euro. Come se la cifra non fosse già di per sé onerosa, quel che è peggio è che è cresciuta dell'1,4% rispetto all'anno precedente.
Questo significa che per campare (senza mettere da parte un soldo), una famiglia dovrebbe guadagnare almeno 2.500 euro al mese.
L'Ufficio di Statistica ha incluso in questa somma anche l'affitto, pari mediamente a 719 euro, che le famiglie pagherebbero se la casa non fosse loro. Che sia affitto o mutuo, la musica non cambia, e solo i fortunati che non lo pagano possono sottrarre questa cifra al budget mensile.

La domanda spontanea è: dove tagliare? Teoricamente, ovunque. Vacanze rigorosamente low cost, abbandono della pay tv, libri presi in prestito in biblioteca, bicicletta al posto della macchina e così via. Addirittura, gli uomini potrebbero decidere di farsi crescere la barba - che tanto va anche di moda - dicendo addio alle costosissime lamette usa e getta ormai alla portata solo del calciatore che le reclamizza!

Tuttavia, non sempre queste misure, a volte anche un po' eco-chic, sono alla portata di tutti: immaginiamo che sacrificio per un genitore che lavora in una grande città trovare il tempo per correre in biblioteca - magari in bicicletta - a prendere un libro… impossibile!

E perché una persona con la passione dello sport deve rinunciare e seguirlo sui canali a pagamento, magari alla fine di una dura giornata di lavoro?

A questo punto, non resta che concentrare le forbici su quei capitoli di spesa domestica che, oltre a pesare sommamente sul bilancio, possono essere tagliati in maniera praticamente indolore. Lasciando fuori dalla porta i già tanti sacrifici chiesti dalla crisi del debito in Eurozona.

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