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Trump, primi 100 giorni con l'asso nella manica: "Taglio le tasse agli americani"

Il Tycoon annuncia la riforma fiscale: "Si tratta di uno dei maggiori tagli alle imposte della storia"

Dite la verità. Quando, magari distrattamente davanti alla tv, vi siete imbattuti nella notizia sul maxitaglio delle tasse che Trump sta per mettere in atto, avete sognato, anche se eravate svegli, di essere cittadini americani.

BORN IN THE USA... per qualche giorno - Anche solo a tempo determinato. Giusto il tempo, insomma, di provare l'ebbrezza e sentirsi più leggeri, senza il gravoso peso delle tasse sulle spalle. Del resto, il Tycoon l'aveva detto. E lo sta facendo. In vista della scadenza simbolica dei suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca, il neo-presidente degli Usa ordina la promessa rivoluzione fiscale che, stando agli annunci, sembra essere destinato a diventare il maggiore taglio di tasse di sempre. Non si può di certo dire che non ami fare le cose in grande.

Il traguardo dei cento giorni, insomma, è alle porte. E Donald Trump, che non sembra essere riuscito a convincere l’opinione pubblica, come testimoniano i sondaggi che lo indicano come il presidente meno popolare della storia moderna, almeno dai tempi di Eisenhower, vuole lasciare il segno. Per questo ha ordinato ai suoi consiglieri di ridurre le tasse per le imprese dal 35% al 15%, come indicherà nelle linee guida della riforma in arrivo nelle prossime ore.

Questo uno degli ingredienti forti della ricetta targata Trump che fin dalla prima ora e per tutta la campagna elettorale, aveva messo sul piatto per fare "l'America di nuovo grande".

"Il più grande taglio delle tasse e la maggior riforma del fisco nella storia del Paese" - Una promessa che, per molti, rischia di fare più danni che benefici, che potrebbe finire con l'aumentare il deficit pubblico. Non la pensa affatto così il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, che, al contrario, ha allontanato le nubi, prospettando cieli sereni all'orizzonte, assicurando che la riforma delle tasse genererà una crescita tale da non incidere sul deficit di bilancio.

Il tasso del 15% è applicabile anche per le imprese più piccole, attualmente trattate come persone fisiche, su cui adesso l'aliquota più alta è al 39,6%.

Ma le belle notizie non riguardano solo le imprese. Possono sorridere anche per le persone fisiche. Per gli individui, infatti, è prevista una notevole semplificazione, con una drastica riduzione del numero degli scaglioni di imposta dagli attuali sette a tre - 10%, 25%, 35% - e il raddoppio della deduzione standard, ossia lo 0% di tasse sui primi 24 mila dollari che una coppia guadagna (adesso è a 12.600 dollari).

Inoltre, un’imposta una tantum, ancora da stabilire, incentiverà il rimpatrio di profitti dall’estero.

WALL STREET TRA EUFORIA E CAUTELA - E Wall Street cosa fa? Prima vola, trascinando tutte le principali piazze europee, poi si mostra più cauta e ripiega nel finale di seduta per la mancanza di dettagli, soprattutto alla voce coperture.
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