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Consigli pratici per una bolletta sostenibile

Si alza il costo dell'energia e arriva la super-bolletta.

Risparmiare è possibile?

Cosa fare in questi casi? Premesso che vivere a lume di candela, conservare i cibi sotto sale e riscaldarsi coprendosi con pellicce di montone, sia tanto irrealistico quanto lo sia concepire, con le tecnologie attuali, uno scenario all green, una soluzione seppur parziale potrebbe essere quella di responsabilizzare i consumi domestici. La parola d'ordine è "tagliare gli sprechi!", slogan molto in voga in questi ultimi mesi. Secondo una ricerca realizzata e pubblicata da facile.it, una famiglia italiana spreca in media 200 euro l'anno, tra luce e gas.

Consideriamo la cucina, stanza in cui si genera una fetta non indifferente dei consumi domestici, e più in particolare un elettrodomestico che non può mancare, il frigorifero. Tenerlo aperto il meno possibile e controllare sempre che sia ben chiuso consentirebbe di risparmiare 21 euro, tenendolo staccato dalla parete di qualche centimetro si eviterebbe di spenderne altri 23. Il microonde, per chi lo possiede, può essere un ottimo alleato in cucina nonché una buona fonte di risparmio: basti pensare che preferirlo al gas/forno per scongelare o semplicemente riscaldare cibi (latte e tè compresi), permetterebbe di risparmiare ben 45 euro. Cuocere con il coperchio? 5 euro in meno all'anno, che diventano 8 nel caso di pentola a pressione.

Il riscaldamento, altra nota dolente riguardo i consumi energetici casalinghi, basterebbe abbassarlo di poco più di un grado, portandolo da 20°/21° a 19°. Si eviterebbe così di spendere ben 120 euro. E il condizionatore? Basterebbe programmarlo, soprattutto nelle ore notturne, per ottenere un risparmio di 54 euro. Se invece si optasse per una soluzione più eco-friendly, quella di deumidificare l'ambiente anziché raffreddarlo, si otterrebbe un risparmio di 85 euro nell'arco dei dodici mesi.

Spesso capita, per pigrizia o per mancanza di pensiero, di lasciar scorrere l'acqua calda lavandosi i denti o facendosi la doccia, un atteggiamento, questo, che produce uno spreco pari a 36 euro annui. Importante è anche la scelta dello scaldabagno. Occorre optare sempre, se possibile, per uno scaldabagno a gas, il quale consuma 176 euro l'anno in meno rispetto all'equivalente elettrico. Una pratica piuttosto diffusa è anche quella di lasciare le luci accese in ambienti dove non ve ne è bisogno. Costa circa 30 euro. Lasciare in stand-by gli elettrodomestici? 86 euro.

Occhio anche alla classe energetica del proprio appartamento. Secondo sostariffe.it, il risparmio va dai 770 euro, divario medio tra una classe e la relativa classe superiore (ad esempio tra B ed A o tra E e D), agli oltre 3000 euro, divario massimo tra classe G e casse A, per riscaldare un appartamento da 140 mq. Sempre secondo lo stesso sito, un risparmio ulteriore variabile tra il 6% e l'11% può essere ottenuto scegliendo di passare dalla maggior tutela al mercato libero.

Il vademecum del risparmio non finisce certo qui. Dall'utilizzo di illuminazione rigorosamente a basso consumo, alla scelta di elettrodomestici classe A o B, sino ai doppi vetri per l'isolamento termico degli ambienti, i comportamenti che si possono adottare per tagliare gli sprechi sono molteplici. Si tratta di piccoli sforzi che aiuterebbero sia i conti familiari che l'ambiente in cui viviamo. Accorgimenti che possono rischiare di stravolgere le proprie abitudini quotidiane, ma qual'è il limite, oltrepassato il quale, diventano essi stessi abitudini quotidiane?

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