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L'attacco speculativo ed il virus del "4° gruppo"

La "longa manus" della speculazione
Ma, a ben vedere, anche i bruschi picchi dei corsi azionari, dei titoli di stato, e dei tassi di interesse registrati nei periodi successivi allo scoppio della crisi non appaiono come normali reazioni dei mercati ad una grave situazione di instabilità, ma sembrano piuttosto conseguenze di precisi attacchi del virus, pilotati dalla "longa manus" della speculazione.

Quello che veramente colpisce è, infatti, la ritmicità degli attacchi e la loro sincronia: ogni singola schiarita della situazione dovuta, ad esempio, ad un buon risultato di Wall Street, alla individuazione di una concreta ipotesi di salvataggio, al varo di un piano di risanamento da parte della Grecia, è stata puntualmente "spazzata via" da una nuova incursione speculativa che, immediatamente, ha fatto lievitare gli interessi sui bond greci rendendo cosi sempre più costoso il rifinanziamento del debito pubblico ellenico e più difficile e dispendiosa la manovra di risanamento. Ma oltre alla ritmicità e sincronia, ciò che ci fa realmente temere di esser di esser in balia di un gruppo di forze speculative organizzate e determinate è la natura "concentrica" degli attacchi portati contemporaneamente anche ad altri Paesi dell'area Euro. Il presupposto consiste nel fatto che, una volta che la speculazione individua come obiettivo il default della Grecia o la ristrutturazione del suo debito, il non raggiungere il target prefissato può tramutarsi in un "bagno di sangue " per gli scommettitori stessi.

Accettando questo presupposto, l'ipotesi è che gli speculatori - spaventati dalla possibilità che lo scarso peso specifico della Grecia (il suo PIL corrisponde a quello della Lombardia) potesse consentire una rapida soluzione interna all'Euro della crisi - abbiano deliberatamente deciso di raggiungere l'obiettivo principale giocando "di sponda", ossia favorendo la contemporanea espansione del virus in altri organismi deboli, quali la Spagna ed il Portogallo. L'importante, infatti, in questo caso, era diffondere sui mercati perlomeno il sospetto che la Grecia non potesse essere salvata con un intervento ad hoc in quanto altri Paesi stavano scivolando rapidamente lungo la stessa china.

In tutto questo, però, l'aspetto veramente inquietante è che, questa volta, il virus utilizza per l'espansione del contagio negli altri Paesi un nuovo potentissimo veicolo: gli improvvisi, brucianti, e sistematici downgrade che in rapidissima successione le tre società di rating, improvvisamente disibernate da qualcuno (gli hedge fund, le grandi banche?) hanno inflitto a Portogallo e Spagna disarticolando così le residue difese dell'area Euro.

Ma le nostre ultime illusioni sul corretto funzionamento del mercato, sulla totale validità e trasparenza delle sue regole, sull'assenza di un piano speculativo attentamente preparato crollano miseramente tra le 14,40 e le 14,47 (ora di New York) del 6 maggio quando, in incredibile coincidenza con un rapporto pubblicato da Moody's nel quale si avanzavano implicitamente dubbi sulla tenuta dei sistemi bancari di 5 Paesi tra cui Italia e Gran Bretagna, si verifica, con precisione chirurgica, un inspiegabile "flash crash" su Wall Street che fa registrare al listino USA un calo improvviso di 1000 punti con perdita di circa 1000 miliardi di capitalizzazione: nello S&P 8 titoli si azzerano e 15 vedono il loro valore dimezzarsi!
Ovviamente la situazione si normalizza in breve, ma i mercati, ancora con i nervi a fior di pelle per la serie di downgrade ed il rapporto Moody's, sono completamente disorientati: la SEC, dopo un'indagine sommaria, ammette di essere incapace di trovare una causa all'accaduto, ma i sospetti che non si sia trattato di casualità sono fortissimi.

La lunga serie di coincidenze e combinazioni fin qui descritta appare, a questo punto, veramente inquietante e sospetta, tuttavia alcuni studiosi continuano a ribadire con decisione che tutto questo rientra nelle logiche di mercato, che il mercato non può e non deve essere in alcun modo regolamentato o vincolato, che non vi è prova certa di alcun attacco speculativo e che comunque anche questo rientrerebbe pienamente "nel gioco".

Da parte sua il virus del "4° gruppo", programmato per rimanere immobile ed in silenzio prima della successiva aggressione, attende solamente nuove istruzioni.
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