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G8: "From La Maddalena to L'Aquila"

Sbloccati i negoziati di Doha.
Un grande passo avanti è stato fatto anche per quanto concerne il commercio internazionale, attraverso lo sblocco dei negoziati di Doha. Secondo il documento, i Paesi danno mandato ai ministri incaricati del commercio di esplorare immediatamente ogni possibilità di impegno diretto e di incontrarsi prima del vertice del G20 di Pittsburgh. "Un successo: chiuderemo il Doha Round", così il premier Silvio Berlusconi ha annunciato la decisione dei capi di Stato di impegnarsi a concludere le trattative, iniziate nel lontano 2001 in Quatar, per la liberalizzazione del commercio mondiale entro il 2010. La liberalizzazione del commercio, ha sottolineato il Premier, rappresenta "uno strumento indispensabile per uscire dalla crisi". In questi otto anni la trattativa si è ripetutamente arenata per il rifiuto delle potenze commerciali di tagliare dazi e i sussidi su beni alimentari e farmaci.

Nella bozza del G8 anche la lotta ai paradisi fiscali.
Lotta ai paradisi fiscali e confronto sulle misure per il rimpatrio dei capitali. Sono questi gli impegni che i Grandi del G8 assumono sul fronte del contrasto all'evasione. Tanto più in questo momento di crisi dove il ruolo della fiscalità ha un peso significativo. Primario su questo fronte il ruolo dell'Ocse, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Nel documento si fa riferimento a ipotesi di misure per agevolare il rimpatrio dei capitali, il cosiddetto 'scudo' fiscale. "Diversi Paesi stanno attuando strategie, si legge nella bozza del vertice, per favorire il rimpatrio volontario dei patrimoni detenuti in giurisdizioni non cooperative e si sente la necessità di definire un quadro di discussione per i Paesi interessati".

Al vertice dell`Aquila si è parlato anche di monete.
La Cina ha riproposto il tema sulla diversificazione del sistema di valute utilizzate nelle riserve internazionali. Pechino, infatti, di recente in molte occasioni ha chiesto di ridurre il peso del dollaro, di cui la Cina è il principale detentore estero. Proposta definita non praticabile dal cancelliere tedesco Angela Merkel, il giorno dopo che il presidente francese Sarkozy aveva accolto positivamente l'idea lanciata dalla Cina.

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