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Il vecchietto, dove lo metto?

L'esperienza di Home Instead Senior Care principale operatore privato statunitense nell'assistenza agli anziani.

L'esperienza di Home Instead Senior Care

Per approfondire l’argomento, la redazione di Teleborsa ha contattato la filiale italiana, coordinata dal Dott. Pier Paolo Miniussi, del principale operatore privato statunitense attivo nell’assistenza agli anziani e a persone non autosufficienti, Home Instead Senior Care, con l’intento di comprendere meglio come l’esperienza americana possa essere replicata con successo anche in Italia, dove per riflessi istintivi l’assistenza ad un anziano, sia per cure mediche che di semplice sostegno, dà per scontato l’intervento dello Stato.

Home Instead ha una diffusa presenza a livello mondiale e ha chiuso il 2011 con un fatturato globale di 1 miliardo di dollari a fronte di 45 milioni di ore di assistenza erogate; per questo motivo la società si pone come osservatorio privilegiato di una serie di dinamiche relazionali tra assistito, famiglia e istituzioni, oltreché per aver assunto proattivamente un ruolo di primo piano in questo contesto.

* * *

Ci può parlare di come, per iniziativa privata, ci si può inserire in un contesto in cui i servizi assistenziali all’anziano sono prevalentemente “statalizzati” e come si può dare una valida alternativa agli anziani e alle loro famiglie che, per i motivi più diversi, si vedono costretti ad orientarsi verso un ricovero nelle strutture sanitarie?

"L’esperienza di Home Instead, consolidata negli Stati Uniti e da poco introdotta in Italia, rappresenta una più che valida alternativa alla "badante"; una nuova soluzione professionale e qualificata, per approcciare tutti gli aspetti riguardanti il benessere degli anziani a casa propria, consentendogli di mantenersi attivi fisicamente e socialmente: dalla semplice compagnia o aiuto domestico, da poche ore alla settimana al supporto continuo per coloro che rientrano a casa dopo un percorso di riabilitazione. Questi operatori (chiamati CAREGivers) si contraddistinguono anche per la capacità di affrontare situazioni specifiche, come nel caso di persone affette da malattie degenerative quali le demenze senili, il Parkinson oppure assistere i malati di cancro. La novità è costituita dalla disponibilità di un aiuto svolto da persone competenti, che permette agli anziani di continuare a vivere il più a lungo possibile in autonomia, a casa propria. Un’alternativa piacevole e flessibile che viene personalizzata in funzione dell’esigenza del singolo individuo per aumentarne la qualità di vita".

Anche se in Italia l’iniziativa privata, come risposta a questo tipo di problema, è limitata alle Case di Riposo o strutture similari, come valutate per esperienza diretta il tipo di rapporto che si crea tra assistente e assistito?

"Nella selezione del personale che andrà ad assistere i “nostri” anziani, particolare attenzione viene posta nella ricerca di quelle caratteristiche che favoriscano la creazione di un solido rapporto fiduciario e di grande interazione con i Clienti, cerchiamo cioè forti motivazioni personali, una grande empatia e sensibilità, oltre a possibili affinità culturali ed interessi comuni con i potenziali Clienti. Spesso i nostri CAREGiver hanno un’esperienza di volontariato. Uno dei compiti della nostra organizzazione è infatti quello di creare i presupposti affinché l’assistente possa diventare il miglior sostituto dei familiari, quando questi non possono esserci".

Si fa fatica, almeno in Italia, a pensare qualcosa di diverso dal servizio pubblico in tema di assistenza all’anziano. Come si pongono i familiari quando si vedono costretti, per incompetenza o mancanza di tempo, ad affidare il proprio “caro” in mani altrui?

"Quando i familiari decidono di chiedere aiuto lo fanno con un po’ di scetticismo, dettato dal bene che provano per il proprio anziano e dall’inevitabile senso di colpa che ne scaturisce, consci che in un certo qual modo stanno "abbandonando" il proprio caro".

Inevitabile quindi la prossima domanda e cioè, quanto è affidabile il personale che presta l’assistenza e che tipo di garanzia hanno i familiari sulla preparazione degli assistenti?

"Testimoniano la validità dei percorsi formativi proprietari, creati e sviluppati con le maggiori associazioni mondiali che si occupano di assistenza e con alcune tra le più prestigiose università, il milione di Clienti che hanno scelto di utilizzare i servizi di Home Instead in 17 paesi diversi".

Declinare l’offerta “statale” ed optare per servizi erogati privatamente, fa poi porre l’attenzione sui costi da sostenere per avere questi servizi. Il problema non è di poco conto perché implica altre problematiche, che spesso e volentieri invadono il campo della fiscalità e del costo del lavoro. Cosa deve sapere la famiglia al riguardo?

"Dopo un lungo iter di selezione (che prevede anche una serie di colloqui specifici e una intensa verifica delle referenze), il personale assistente viene regolarmente assunto dall’agenzia ed assicurato, pertanto le famiglie non devono farsene carico amministrativamente e legalmente. I CAREGiver, così vengono chiamati gli assistenti, seguono un processo formativo continuo e finalizzato all’apprendimento di teorie e tecniche derivanti da 17 anni di esperienza: dai corsi base, ritenuti obbligatori, a quelli più avanzati per coloro che assistono anziani con problemi specifici (ad esempio per l’Hospice, l’assistenza ai malati terminali). Oltre a quanto svolto dai CAREGiver, sono previste anche diverse attività a domicilio da parte del Personale dell’Agenzia (verifica sul campo dell’attività del CAREGiver, dell’adeguatezza dell’assistenza in corso, ecc.)".

Per chiarire meglio il ruolo e i servizi di una società come Home Instead e per riordinare un po’ le idee a chi vorrebbe usufruirne, ma per disinformazione non riesce a farlo, cosa vi sentite di dire?

"Il nostro ruolo assume una particolare qualifica per l’assistenza a domicilio per gli anziani affetti da demenza senile, Alzheimer in particolare, patologia il cui impatto sulle famiglie e sulla società risulta drammaticamente crescente. L’utilizzo di tecniche e di strumenti appropriati ha dimostrato di riuscire, nei soggetti colpiti dalle varie forme di demenza, a lenire gli stati d’ansia, ridurre le crisi di aggressività ed aiutare le famiglie a far fronte a molti problemi derivanti dai comportamenti che queste patologie inducono ad assumere.

Le difficoltà vissute dalle famiglie nell’assistenza di una persona che soffre di demenza senile vengono amplificate dalla mancanza di informazioni e competenze specifiche; le energie psicofisiche della famiglia possono essere migliorate significativamente sia con un aiuto qualificato che con la conoscenza del modo più efficace di affrontare situazioni e comportamenti “inusuali”.

I nostri CAREGiver adottano tecniche che permettono a coloro che soffrono di problemi di memoria di rimanere più calmi e più sicuri a casa propria. Coinvolgendo, ad esempio, il malato in piccole attività si contribuisce ad aumentarne il benessere fisico, riducendo al minimo l’alterazione dei comportamenti dovuti a rabbia e frustrazione. Al fine di ottenere una continuità negli atteggiamenti e nei comportamenti da tenere nei confronti delle persone colpite da Alzheimer, Home Instead offre anche corsi di formazioni specifici per i familiari che vivono questo problema".

Ritorniamo all’aspetto economico; con la crisi attuale, le famiglie devono fare i conti con quanto costerebbe chiedere assistenza esterna ed è forse soprattutto per questo che si finisce con il delegare tutto alla struttura sanitaria pubblica. Che impatto economico ha sul budget familiare rivolgersi ad un privato?

"E’ difficile confrontare il costo complessivo dell’assistenza oggi tipicamente adottata, ovvero il ricorso ad una badante non qualificata ed un eventuale, successivo, ricovero in casa di riposo, (spesso quando le condizioni di salute sono in parte compromesse) rispetto ai costi complessivi di un’assistenza svolta utilizzando servizi come quelli di Home Instead. E’ proprio la qualità dei contenuti la discriminante che dovrebbe far decidere per una soluzione adeguata alle reali esigenze, svolta da personale preparato che stimoli ed incoraggi l’anziano, al fine di ritardarne il decadimento fisico, mentale e sociale. Per esperienza possiamo dire che lo scostamento, rispetto ai costi delle soluzioni tradizionali di assistenza domestica, non è eccessivo ed è comunque preferibile anche in virtù del valore aggiunto dato dalla verificata professionalità degli operatori di cui ci si avvale. Se poi si valutano gli elevati costi della retta di una casa di riposo, il confronto non si pone minimamente. In sintesi, si nota che assistendo a domicilio con personale preparato, oltre a migliorare la qualità di vita dell’assistito e dell’eventuale famigliare, il costo complessivo diminuisce. Home Instead ha prodotto due studi, uno svolto nel Regno Unito ed un altro negli USA; sostanzialmente si dimostra che con personale preparato a casa, si riduce la percentuale di anziani che vengono ri-ospedalizzati a beneficio di una diminuzione del costo complessivo dell’assistenza".

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