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L’economia blu: una risposta alla crisi idrica

Il nuovo allarme sulla crisi idrica globale sollecita la nascita di una economia orientata alla gestione sostenibile delle risorse.

I risvolti di carattere economico

La scarsità di acqua avrebbe pesanti ripercussioni sul sistema economico globale, anche maggiori delle crisi economiche sin qui sperimentate, a causa del numero crescente di partecipanti al sistema economico e per i nuovi e maggiori bisogni di popolazioni più sviluppate.

L’emergere di nuove economie, come la Cina e l’India, implica un maggior esaurimento delle risorse in condizioni normali. Una situazione che già si è verificata negli anni scorsi con la carenza delle commodities, quando una crescita media della Cina attorno al 10% aveva messo in crisi il mercato, determinando in molti casi un deficit dell’offerta di materie prime.

Per le risorse idriche il discorso è lo stesso, i maggiori consumi richiesti dall'industrializzazione, dal consumo urbano di una società benestante e, soprattutto, dall'agricoltura, determineranno un deficit pesantissimo. Il settore della produzione di energia, poi, è uno dei più costosi in termini di consumo di acqua. Si pensi solo che le grosse centrali idroelettriche dal dopoguerra ad oggi sono passate da 500 a 45 mila in tutto il mondo (praticamente due al giorno), accelerando la crescita nel nuovo millennio a causa della spinta verso le energie pulite.

Gli altri fattori penalizzanti

Il surriscaldamento globale, la progressiva desertificazione, la perdita di aree adatte ad essere impiegate per l’agricoltura e le attività umane che implicano una dispersione di acqua o, peggio, una sua contaminazione, sono fra i fattori che maggiormente condizioneranno la disponibilità di questa risorsa nel futuro.

Si pensi che un aumento di 1 grado Celsius della temperatura provoca un aumento del 7% dell’evaporazione di acqua.

Si pensi anche alle ondate di siccità come e, forse, peggiori di quelle che abbiamo sperimentato in questi ultimi anni, che hanno messo in ginocchio l’agricoltura mondiale, determinando danni per miliardi e miliardi.

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