Settimana debole per l'
euro che scambia a 1,0561 dollari. La forza della moneta unica viene messa alla prova da una serie di eventi politici rischiosi in programma in Europa nei prossimi mesi: dal referendum costituzionale italiano alle elezioni del nuovo cancelliere tedesco a ottobre 2017. Un altro motivo che sta facendo scendere l'euro è l'imminente
stretta monetaria negli Stati Uniti.
Il
dollaro questa settimana si è rafforzato nei confronti dello
yen sostenuto dalle crescenti aspettative di aumenti dei tassi Fed, in risposta alla prospettiva di un'impennata inflazionistica, in vista del programma di politica economica della nuova amministrazione Trump. Il biglietto verde scambia a 113,22 yen. Il Presidente della Fed,
Janet Yellen, ha lanciato un forte segnale di una stretta monetaria, a dicembre.
La
sterlina questa settimana ha guadagnato lo 0,96% sul
dollaro a 1,2463 da mesi depressa dalle prospettive della Brexit. Dicembre, resta il mese chiave, quando si deciderà sia la definitiva attuazione dell'uscita dall'UE, sia la manovra della banca centrale statunitense. Nel frattempo
Berlino ha alzato l'asticella su condizioni e modalità sull'uscita dall'UE. La prima resistenza di volume è posta a 1,2505.
Settimana proficua per l'
euro nei confronti della divisa nipponica. Le quotazioni hanno compiuto un balzo in avanti oltrepassando quota 119. L'evoluzione dello scenario politico in Germania, con la ricandidatura di Angela Merkel per un quarto mandato alla cancelleria ha fatto da assist alla moneta unica. E' possibile pertanto un
allungo con un primo target a 119,993 e un secondo a 121,174.