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Il punto sulle commodities 3 ottobre 2017 - [video]

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Quinta settimana consecutiva positiva per il petrolio, che ha guadagnato il 2,2% a 51,67 dollari al barile. Il greggio continua a beneficiare dell'ottimismo su un probabile ribilanciamento dell'offerta, conseguente alla compliance (adesione) dei membri OPEC ai tagli decisi la primavera scorsa. A sostenere il petrolio anche la ripresa della domanda delle raffinerie dopo il blackout indotto dagli uragani.

Il gas naturale parallelamente ha chiuso in rialzo del 2,1% a 3,007 dollari, al barile, grazie ad una nuova ondata di caldo, che sta tenendo insolitamente alta la domanda in questa stagione. Il gas ha chiuso oltre i 3 dollari, ma termina il trimestre in ribasso poiché il mercato continua a scontare un livello di scorte ancora troppo elevato, sebbene in linea con la media degli ultimi 5 anni.

Il grano è tornato a scendere, cedendo quasi l'1% su base settimanale a 448,25 cent per bushel. A pesare sul prezzo del frumento ha contribuito il rapporto del Dipartimento dell'Agricoltura statunitense, che ha alzato a sorpresa le stime sulla produzione di grani primaverile (spring wheat) a dispetto della grande siccità della scorsa estate.

Settimana negativa anche per l'oro, che ha ceduto lo 0,7% a 1.281,5 dollari l'oncia, continuando a risentire dell'apprezzamento del dollaro, conseguente alle prospettive di un graduale ritiro degli stimoli della Fed. A pesare sul prezioso ha contribuito anche l'allentamento delle tensioni geopolitiche, con il caso Corea del nord che è scivolato in secondo piano.

Il rame ha chiuso una settimana positiva, con un progresso dell'1,4% a 2,96 dollari la libbra, riavviando il trend positivo registrato nell'ultimo periodo, sulle scommesse di una ripresa della domanda mondiale. A sostenere il metallo ha contribuito anche l'andamento sostenuto dei prezzi spot, che reagiscono ad un aumento della domanda mondiale.
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