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Il punto sulle commodities 27 marzo 2018 - [video]

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Il petrolio chiude un'altra settimana positiva, con un guadagno del 5,68% a 65,88 dollari al barile. La salita del greggio è sostenuta dall'ultimo rapporto mensile dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, che ha migliorato le stime di domanda 2018.

Il gas naturale ha ceduto invece il 3,61% a 2,591 dollari per milione di BTU. Ancora una volta i dati sugli stoccaggi USA hanno deluso le aspettative, scendendo di 86 BCF, in linea con le attese dagli analisti. I prezzi hanno però resistito a vendite più consistenti sull'attesa di un abbassamento delle temperature in USA e della crescita dei consumi per il riscaldamento che ne conseguirà.

Ottava negativa per il grano, che ha chiuso venerdì a 460,25 cent per bushel, in ribasso dell'1,60% rispetto alla settimana precedente. I prezzi del frumento continuano a risentire della prospettiva di una guerra commerciale alimentata dai dati annunciati dal Presidente USA Donald Trump, oltre che della crescita record degli stocks in Russia.

Settimana positiva per l'oro, che ha chiuso a 1.349,9 dollari l'oncia, in rialzo del 2,87% rispetto alla settimana precedente. Il metallo prezioso, di fronte ad un dollaro poco mosso, potrebbe risentire della prospettiva di una guerra commerciale fra USA e Cina e del rialzo dei tassi da parte della Fed.

Settimana molto negativa per il rame, che ha ceduto il 3,51% a 2,9845 dollari la libbra. Anche questo metallo ha risentito della riunione di politica monetaria della Fed e delle conseguenze sull'andamento del cambio del dollaro.
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