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Il punto sulle commodities 3 aprile 2018 - [video]

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Settimana di correzione per il petrolio, che perde l'1,43% rispetto all'ottava precedente, attestandosi lo scorso venerdì a 64,94 dollari al barile. Il greggio chiude però un mese di marzo ampiamente positivo, grazie alle prospettive di crescita della domanda mondiale ed alle tensioni geopolitiche. La scorsa settimana il mercato, ignorando la crescita a sorpresa delle scorte, si è focalizzato sul calo dei pozzi attivi rilevato da Baker Hughes, il primo da tre settimane.

Il gas naturale ha guadagnato invece il 5,5% a 2,733 dollari per milione di BTU, grazie alle previsioni di un prolungamento dell'inverno, con temperature attese in calo almeno sino a metà aprile. I dati sull'offerta annunciati dall'EIA, invece, hanno rilevato un calo di 63 BCF, di poco inferiore ai 70 BCF stimati dagli analisti.

Ottava ancora negativa per il grano, che ha chiuso venerdì a 451 cent per bushel, in ribasso del 2% rispetto alla settimana precedente ed in rosso da tre settimane consecutive. I prezzi del frumento continuano a risentire delle condizioni meteo che vedono arrivare piogge e neve in alcune importanti Stati produttori in USA.

Settimana no anche per l'oro, che ha chiuso a 1.322,8 dollari l'oncia, in ribasso del 2% circa. Il metallo prezioso continua a risentire delle prospettive legate alla crescita dei tassi di interesse, pur beneficiando temporaneamente dei riflessi di una guerra commerciale fra USA e Cina, che alimentano i venti di protezionismo e la volatilità dei mercati.

Settimana positiva per il rame, che ha guadagnato l'1,37% a 3,0255 dollari la libbra, recuperando le perdite delle ultime settimane, grazie all'andamento sostenuto dei prezzi spot ed alla buona domanda.
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