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Il punto sulle commodities 5 giugno 2018 - [video]

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Settimana di forte correzione per il petrolio, che ha chiuso in ribasso del 4,77% a 67,88 dollari al barile. A penalizzare il greggio hanno contribuito le speculazioni di un possibile aumento del tetto produttivo della cordata OPEC-Russia: si parla di circa 1 milione per compensare la riduzione di Iran e Venezuela.

Il gas naturale chiude invece in rialzo dello 0,8% a 2,962 dollari per milione di BTU, aggiornando i massimi da inizio anno. A sostenere il prezzo contribuisce ancora l’andamento climatico, che conferma temperature elevate per giugno, ed i dati sugli stoccaggi che hanno evidenziato un aumento inferiore al previsto di 96 BCF.

Settimana di correzione per il grano, che ha chiuso a 523,25 cent per bushel, con un ribasso del 3,6% rispetto al venerdì precedente. Il frumento ha raggiunto questa settimana i massimi degli ultimi dieci mesi prima di venir penalizzato da prese di profitto sempre a causa della siccità che danneggia il raccolto.

Settimana debole per l'oro, che ha ceduto lo 0,7% a 1.294,8 dollari l'oncia. Il metallo prezioso continua a risentire della forza del dollaro, per l’aspettativa di un imminente rialzo dei tassi da parte della Fed nella riunione di inizio giugno. Aspettativa che si è rafforzata dopo i dati sul mercato del lavoro USA.

Settimana positiva per il rame, che è salito dello 0,7% a 3,0985 dollari la libbra, a dispetto della forza del dollaro. Il mercato ha beneficiato della notizia della chiusura di un grande impianto della Vedanta Resources, ignorando la notizia dell’imposizione da parte degli USA di nuovi dazi su alluminio e acciaio a danno del Canada, del Messico e della UE.
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