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Il punto sulle commodities 17 luglio 2018 - [video]

Il mercato delle materie prime analizzato dall'Ufficio Studi di Teleborsa

Settimana negativa per il petrolio, che chiude con un ribasso del 3,78% a 71,01 dollari al barile. Il greggio ha risentito di qualche realizzo dopo l'exploit delle ultime settimane, ma anche delle sollecitazioni del Presidente Trump all'Arabia Saudita di aumentare l'output sino a 2 milioni di barili. Ad aggiungere pressioni anche i dati di Baker Hughes che certificano un nuovo aumento dei pozzi attivi in USA.

Il gas naturale chiude in calo del 3,71% a 2,752 dollari per milione di BTU, nonostante la riduzione degli stoccaggi pari a 51 BCF, oltre il consensus del mercato di 55 BCF. Le attese sono per ulteriori discese verso area 2,694 dollari, a causa della stagionalità ribassista e del meteo non favorevole.

Settimana molto negativa per il grano, che ha chiuso a 481,50 cent per bushel, in ribasso del 6,09%. Il frumento inizia a risentire della guerra dei dazi USA-Cina che colpisce più direttamente la soia. Le attese sono per una prosecuzione ribassista verso area 455,50 cent per bushel.

In ribasso l'oro, che scende sotto i livelli di venerdì precedente a 1.241,2 dollari l'oncia, perdendo l'1,16%. A frenare il metallo prezioso concorre ancora la forza del dollaro, in attesa di futuri aumenti dei tassi d'interesse USA, soprattutto dopo i solidi dati del mercato del lavoro USA che confermano l'andamento robusto dell'economia.

Non c'è pace per il rame, che chiude un'altra settimana negativa, scivolando dell'1,53% a 2,77 dollari la libbra. Il metallo rosso continua a risentire della guerra commerciale in atto fra USA e Cina. Le implicazioni tecniche propendono per ulteriori ribassi in area 2,66 dollari la libbra.
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