Il
petrolio chiude l'ottava in moderato rialzo, registrando un
incremento dello 0,10% a 52,42 dollari al barile, in attesa dell'
aggiornamento dei membri OPEC e non OPEC a Vienna nel weekend. Intanto, il Presidente del cartello da Davos ha anticipato che il
taglio produttivo è stato in gran parte già realizzato dai membri aderenti all'accordo di dicembre.
Ottava pesantemente negativa invece per il
gas naturale, che è
crollato del 6,29% a 3,204 dollari per milione di BTU. A pesare sul gas hanno contribuito le prese di profitto dopo il rally messo a segno in precedenza, sulle previsioni di un crollo delle temperature a fine gennaio, che farà impennare i consumi.
Ancora una settimana moderatamente positiva per il
grano, che ha
chiuso in vantaggio dello 0,53% a 428,25 cent per bushel. A sostenere timidi acquisti dei future sul frumento ha contribuito la discreta domanda sul mercato “fisico” (spot).
Prezzi in recupero per l'
oro, che chiude la settimana in
rialzo dello 0,73% a 1.204,9 dollari l'oncia, grazie al progressivo deprezzamento del biglietto verde. La Fed come noto ha deciso di confermare la politica monetaria, senza novità, mentre la nuova linea di
politica economica di Trump sembrerebbe orientata a svalutare il dollaro, il che avrebbe effetti molto positivi sull'oro e sulle altre commodities.
Ottava difficile per il rame, che è
scivolato del 2,37% a 2,62 dollari la libbra, risentendo di prese di profitto, dopo il balzo delle settimane precedenti. Il copper non è riuscito neanche a beneficiare della conferma di una crescita dell'economia cinese in linea con il target nel 2016.